Torino Film Festival: aspettando l’Edizione 36
Al via il 23 novembre la 36esima edizione della kermesse piemontese: madrina è l'attrice Lucia Mascino
La 36ma edizione del Torino Film Festival è alle porte e da venerdì 23 novembre a sabato 1 dicembre la kermesse piemontese intratterrà gli spettatori con un programma ricco di film e di ospiti interessanti.
Partiamo dalla madrina: sarà Lucia Mascino, attrice di teatro, cinema e televisione che insieme al direttore artistico Emanuela Martini, aprirà la manifestazione.
Così si è espressa l’attrice: «Quando lo scorso anno sono tornata due volte al Torino Film Festival per Amori che non sanno stare al mondo di Francesca Comencini e per Favola di Sebastiano Mauri e ho visto sul manifesto del Festival gli occhi di Kim Novak, a cui il mio personaggio si era ispirato, ho pensato che mi volessero dire qualcosa, che mi indicassero un’improvvisa vicinanza. Ma mai avrei immaginato che sarei stata chiamata ad essere madrina del Festival l’anno successivo. È una chiamata che mi onora e mi riempie di emozione».
Il film di apertura sarà l’attesissimo The Front Runner - Il vizio del potere di Jason Reitman, con Hugh Jackman nei panni del senatore americano Gary Hart che, nel 1988, fu il candidato democratico alla presidenza, ma vide sfumare qualsiasi possibilità di vittoria quando trapelò sui giornali la notizia di una sua presunta relazione extraconiugale con la modella Donna Rice Hughes. La chiusura della kermesse invece è affidata al regista Nanni Moretti con il suo documentario Santiago, Italia, incentrato sui mesi successivi al colpo di stato dell'11 settembre 1973 in Cile e al ruolo che ha avuto l'ambasciata italiana in quel frangente.
Anche quest’anno si confermano tanti lavori interessanti sparsi nelle diverse sezioni: il concorso principale è composto da 15 lungometraggi inediti in Italia (opere prime, seconde o terze), tra cui grande attesa per l’esordio alla regia di un sorprendente Valerio Mastandrea con Ride.
Molti gli italiani presenti a Torino e sparsi nelle varie sezioni: Steve Della Casa e Chiara Roncini propongono Bulli e pupe, il prequel di Nessuno mi può giudicare, il doc sui musicarelli che era stato presentato a Torino due anni fa.
Il gusto della libertà - Cinema e '68, firmato da Giovanna Ventura, racconta come il cinema ha vissuto il ‘68.
Sex story di Cristina Comencini e Roberto Moroni è un racconto sulla donna e la sua sessualità attraverso la televisione pubblica dagli anni Cinquanta agli Ottanta. Pietro Perotti in Senzachiederepermesso racconta gli anni caldi delle lotte operaie e gli anni Settanta attraverso le immagini girate in super8 alla Fiat Mirafiori; Daniele Segre parla di ultras juventini in Ragazzi di stadio quarant'anni dopo.
Altre pellicole come I nomi del signor Sulcic di Elisabetta Sgarbi, L'uomo che rubò Banksy di Marco Proserpio, Drive me home di Simone Catania (road movie dalla Germania verso la Sicilia di due amici d'infanzia interpretati da Marco D'Amore e Vinicio Marchioni), Il mangiatore di pietre di Nicola Bellucci e Ovunque proteggimi di Bonifacio Angius chiudono la folta schiera di rappresentanti del nostro Paese.
Come annunciato il Gran Premio Torino andrà al grande attore francese Jean-Pierre Léaud, mentre è Rita Hayworth scelta per rappresentare l’edizione 2018 del Festival, in una bellissima immagine tratta da Non sei mai stata così bella del '42.
Sezione importante, Festa Mobile, contiene l'ultimo film del Presidente di Giuria Zhangke Jia, Ash Is Purest White. Tra gli altri titoli più interessanti svettano Blaze di Ethan Hawke, Colette di Wash Westmoreland, Pretenders di James Franco e The White Crow di Ralph Fiennes.
All'interno di Onde, la sezione più sperimentale, Duccio Charini con L'ospite, e il curiosissimo La flor2 di Mariano Llinas della durata complessiva di 813 minuti.
Il programma completo del Festival è sul sito ufficiale del Torino Film Festival.