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Black Panther - Wakanda Forever​ (2022), recensione: un lungo omaggio al carisma della Pantera Nera Chadwick

16/11/2022 11:21

Matilde Migliosi

Recensione Film, CineComics, Film Azione, Marvel Comics, Film Cinecomic, Film USA, Chadwick Boseman, black panther, Lupita Nyong'o, Letitia Wright,

Black Panther - Wakanda Forever​ (2022), recensione: un lungo omaggio al carisma della Pantera Nera Chadwick Boseman

Black Panther: Wakanda Forever​ è forse il primo film del suo genere a mettere al primo posto l’emotività piuttosto che l’azione.

T’Challa è morto ma in Black Panther: Wakanda Forever​ resta più presente che mai, senza risultare scomodo, un lungo omaggio al suo carisma. Il lutto dei personaggi passa prima per gli attori e la troupe, rappresentato con grande consapevolezza: così la realtà cinematografica e quella fuori dallo schermo si fondono in un unico vortice di commozione.

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La morte di T’Challa, a causa di una malattia non specificata, dà inizio al matriarcato: Ramonda, la regina madre, prende il comando della nazione dovendo fronteggiare le potenze occidentali che, in assenza dell’eroe, cercano di rubare il Vibranio; mentre la figlia Shuri non riesce ancora a elaborare il trauma. Gli americani riescono grazie a un robot a trovare il metallo indistruttibile nell’oceano dove però vive una popolazione marina capeggiata dal dio Namor, il Serpente Piumato.

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Quest’ultimo ricatta il Wakanda per ottenerne il supporto nella sua lotta contro i conquistatori occidentali e il mondo intero, e così si dà il via allo scontro tra due etnie di eguale potenza. Tanto che Shuri sarà costretta ad indossare i panni di Black Panther per salvare il suo regno.

Il viaggio interiore dell’eroe porterà a una catena di vendette e sentimenti spietati ma, alla fine, la principessa riuscirà a trovare la retta via, risparmiando a tutti una lunga e sanguinosa guerra tra popoli.

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La storia più ricca di valori del MCU torna in pista con la forza che la contraddistingue nonostante i numerosi incidenti di percorso delle riprese.

 

Questo film rappresenta sia fine che rinascita per diversi aspetti: dall'addio al compianto Chadwick Boseman (il film potrebbe anche essere visto come un lungo funerale dell’attore ex protagonista, iniziando e finendo con un minuto di completo silenzio sullo schermo) alla linea cronologica del MCU, fino al nuovo costume della Black Panther e alla colonna sonora di Rihanna, che segna il ritorno della cantante dopo anni di stop.

Ryan Coogler mantiene intatto lo spirito che contraddistingue la saga Marvel amplificando la denuncia sociale. Proprio come Michael B. Jordan nel primo capitolo («Seppelliscimi nell’oceano, come i miei antenati che si buttavano dalle navi, sapevano che la schiavitù era peggio della morte»), anche qui non abbiamo un vero antagonista, bensì un antieroe, cioè Namor, che agisce in modo cattivo e spietato ma viene giustificato dallo spettatore per le sofferenze provocate dal suo difficile passato.

 

Si mette in luce, infatti, un’altra storia di oppressione centenaria, quella delle popolazioni del Sud America: Namor è un Dio che porta in salvo la sua comunità nell’oceano per sfuggire all’oppressore, creando una città marina in cui vivere in pace (diversamente dal fumetto originale); e questo importante omaggio alle civiltà precolombiane colpisce dritto nella pancia lo spettatore con un crudo flashback ai tempi dei Conquistadores. La sua sola colpa è quella di voler tenere al sicuro la sua gente, ma a quale costo sarà disposto a raggiungere il suo obiettivo?

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Grande abilità del lungometraggio è quella di riuscire a portare in primo piano i personaggi femminili senza banalizzarli. Sono, infatti, le donne (capeggiate prima dalla regina Ramonda e poi dalla principessa Shuri) a decidere le sorti del Wakanda, incarnando ognuna diverse virtù. Viene anche introdotto il personaggio di Ironheart, sempre donna e sempre nera, affermando così un vero e proprio matriarcato afroamericano.

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Black Panther: Wakanda Forever​ è forse il primo film del suo genere a mettere al primo posto l’emotività piuttosto che l’azione, limitando i combattimenti a poche scene che culminano con un potente scontro finale che mischia il sotto e il sopra, l’acqua e il cielo.

 

I sentimenti vengono diluiti per tutta la visione e sono delicati e sinceri, proprio come la scena iniziale del funerale in cui le candide vesti bianche vengono intervallate a scene colorate di balli e canti. Qui il dolore è vero e tangibile, e ci conduce ad una bellissima sequenza post credit che chiude in un caldo abbraccio tutto l’amore della storia.

La protagonista Letitia Wright guida gli spettatori in un intenso viaggio all’interno del lutto e del percorso da compiere per raggiungere l’accettazione: «Ho sepolto l’unica persona che è riuscita a capirmi, il mio cuore è sepolto con lei»​Il grande messaggio del film (sigillato in una stupenda sequenza di parallelismi) è di porre la pace al di sopra di ogni cosa, e solo un cuore nobile può mettere fine ai conflitti; proprio come farà Shuri seguendo le orme del fratello defunto senza essere accecata dall’odio.

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Tra le poche pecche del film vi sono sicuramente la logica da blockbuster, che tende alcune volte ad alleggerirne troppo il tono, e la durata esagerata (due ore e quaranta minuti). Tuttavia la saga riconferma come suoi punti di forza le tematiche valoriali e l’album di colonne sonore fatto dai grandi nomi della musica; anche la CGI è superba (rinascita dopo il flop di She Hulk) e dà il meglio di sé con la rappresentazione di Talokan, la città sottomarina atlantidea ricca di dettagli, quasi una realtà parallela al Wakanda.


Altra particolarità su cui vale la pena focalizzare l’attenzione è il tema della morte dei supereroi: siamo davanti al primo caso in cui un paladino della giustizia (sia nel cinema sia nel fumetto) muore definitivamente e, secondo i rumors sui prossimi progetti Marvel, pare resterà l’unico anche in futuro.

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Certo è che Chadwick Boseman non era solo un attore, era Black Panther, non solo il volto ma anche l’anima, e questa forza non può essere sostituita con leggerezza.

 

La Pantera Nera ci ha lasciato per sempre e non c’è nulla che possiamo fare per cambiare tutto questo, possiamo solo preservare gelosamente la sua eredità.


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Genere: action, avventura, cinecomic, fantascienza, fantasy

Titolo originale: Black Panther: Wakanda Forever

Paese, anno: USA, 2022

Regia: Ryan Coogler

Sceneggiatura: Joe Robert Cole, Ryan Coogler

Fotografia: Autumn Durald Arkapaw

Montaggio: Jennifer Lame, Kelley Dixon, Michael P. Shawver

Interpreti: Alex Livinalli, Angela Bassett, Danai Jekesai Gurira, Dominique Thorne, Dorothy Steel, Florence Kasumba, Isaach De Bankolé, Janeshia Adams-Ginyard, Juan Carlos Cantu, Kamaru Usman, Letitia Wright, Lupita Nyong'o, Mabel Cadena, María Mercedes Coroy, Martin Freeman, Richard Schiff, Shiquita James, Tenoch Huerta, Winston Duke

Colonna sonora: Ludwig Göransson

Produzione: Marvel Studios, Walt Disney Pictures

Distribuzione: Disney Pictures

Durata: 161'

Data di uscita: 09/11/2022

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