Il regista John Pogue ci trascina in questo horror a basso costo che ha la pretesa di raccontare i fatti successivi al primo Quarantena, pellicola del 2008 che ricalcava in tutto e per tutto il cult iberico Rec, spostando per l’occasione l’azione da un palazzo della periferia di Los Angeles ad un aeroporto della città e rinunciando al punto di vista della macchina da presa che aveva caratterizzato il film precedente ed in cui risiedeva l’elemento di maggior interesse. Quarantena 2, a differenza del suo predecessore, nulla ha a che vedere con Rec 2; si tratta a tutti gli effetti di una storia completamente originale (se cosi si può dire) con un finale prevedibilmente aperto a possibili seguiti. Il risultato, purtroppo, è un prodotto senza mordente che annoia presto lo spettatore e che non aggiunge nulla di nuovo al genere horror. Un aereo di linea si alza in volo verso Nashville con a bordo pochi passeggeri. Tutto sembra filare liscio come sempre per le due hostess, Jenny e Paula, che si prendono cura delle persone a bordo come da programma. All’improvviso succede qualcosa di inaspettato. Un passeggero, un uomo obeso, comincia a sentirsi male e vomita addosso ad una delle ragazze che urla dallo sgomento. L’uomo perde i sensi per breve tempo, e, una volta rinvenuto, comincia a scagliarsi verso gli altri passeggeri in modo violento arrivando persino a mordere Paula. Jenny riesce a rinchiudere l’uomo nel bagno con l’aiuto dell’equipaggio e l’aereo comincia subito le manovre di un atterraggio di emergenza. Arrivato all’aeroporto di Los Angeles, il gruppo si ritrova in un luogo deserto e lugubre, impossibilitato dalle autorità a lasciare il terminal a causa di un virus letale che pian piano sta contagiando i rimanenti del volo diretto a Nashville. Cosa ha scatenato il contagio? Da quando nel lontano 2002 uscì 28 giorni dopo di David Boyle la figura dello zombi è cambiata per sempre. Veloci, scattanti e rabbiosi, i nuovi non morti, figli di una società sempre più frenetica e della paura per le guerre batteriologiche, hanno fatto colpo sull’immaginario collettivo tanto da essere presenti ormai, sempre identici, in ogni film horror apocalittico che si rispetti. Quarantena 2 non cambia le carte in tavola ed insiste su aspetti logori che a lungo andare finiscono per stancare. Un montaggio non perfetto e dei trucchi ben lungi dall’essere realistici non aiutano la buona riuscita del prodotto che si trascina lento fino all’ultima inquadratura, tra scene imbarazzanti e prove di recitazione al limite del ridicolo che finiscono per sommergere i momenti che dovrebbero essere paurosi sotto un cumulo di risate involontarie.