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Casablanca (1942), la recensione del classico con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman: il tempo passa, ma non per

10/04/2012 10:00

Aurora Tamigio

Recensione Film, Film Romantico, Film Drammatico, Film USA, Ingrid Bergman, Humphrey Bogart, Michael Curtiz, Max Steiner, Paul Henreid,

Casablanca (1942), la recensione del classico con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman: il tempo passa, ma non per questo film

Il 26 giugno torna in sala uno dei più grandi film di sempre, con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman .

Interpreti grandiosi, atmosfere classiche, sceneggiatura tratta dalla pièce Everybody Comes to Rick's di Murray Burnett e Joan Allison, l'indimenticabile colonna sonora di Max Steiner e 3 premi Oscar per uno dei più amati capolavori cinematografici di tutti i tempi. 

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Nel 1941 Rick Blaine (Humphrey Bogart) gestisce un bar di successo nella città marocchina di Casablanca, occupata dalle truppe francesi e tedesche e popolata di vagabondi, sovversivi e giramondo. Una sera nel suo locale irrompe Ilsa (Ingrid Bergman), la donna che Rick ha amato e mai dimenticato, adesso moglie di Victor Lazlo (Paul Henreid), leader della resistenza cecoslovacca e perseguitato politico. 

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Diviso tra l’amore per Ilsa e la politica, Rick sceglierà di abbandonare il suo isolamento e aiutare la donna e il marito a lasciare Casablanca, e con loro i fantasmi del suo passato.

Quando nel 1942, in piena guerra mondiale, Casablanca esce nelle sale cinematografiche, il mondo è ancora diviso nei due blocchi della guerra. La pellicola è da subito considerata fortemente propagandistica e, come scriveva Morandini, ancora oggi appare come «la più sottile opera di propaganda antinazista realizzata durante la guerra». 

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Victor è un patriota cecoslovacco, Ilsa ha abbracciato la sua causa e anche Rick non potrà fare diversamente. Come se non bastasse c’è un'intera vicenda, ambientata sul territorio coloniale francese: espediente produttivo che glissa l’impossibilità di girare un film in Europa pur riportando il conflitto a quel contesto, la Francia occupata di Vichy contro quella che resiste. 

In una storia che si svolge a cavallo tra Europa e Africa, con la guerra dentro e fuori lo schermo, può la Hollywood classica eleggere un eroe migliore del vero eroe americano? Ecco allora Rick Blaine, meno irriverente del Rhett Butler di Via col vento ma più scontroso del Ringo di Ombre Rosse: l'unico capace di ribaltare la vicenda del film e forse le sorti della guerra tutta. È merito dell'onnipresente broncio di Humphrey Bogart e di una sceneggiatura - capolavoro di Julius J. Epstein, Philip G. Epstein, Howard Koch - fatta di stoccate e frasi dette a metà, se Casablanca ha consacrato definitivamente nel cinema il personaggio dell'outlaw hero, che già aveva fatto la fortuna di divi come Clark Gable e John Wayne. 

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Se - infatti - Victor è il cavaliere senza macchia, Rick è il protagonista: colui che deve scegliere da che parte stare e che, alla fine, si rivela determinante. Dal canto suo Ilsa rappresenta la terra di conquista e, sebbene la sceneggiatura (un po' misogina, come era giusto che fosse in quella Hollywood lì) ce la metta tutta per farcela detestare, Ingrid Bergman dà vita a un personaggio femminile destinato a restare impresso nell'immaginario collettivo. 

 

Chi si ricorda in Harry ti presento Sally il dibattito tra i protagonisti (Meg Ryan e Billy Cristal) uscito dalla penna geniale di Nora Ephron: tra due uomini che la amano alla follia, Victor e Rick, voi chi avreste scelto nei panni di Ilsa? Decisione difficile e commentarla tiene impegnati Harry e Sally  per alcuni esilaranti minuti. Eppure Ilsa, alla fine, compie la scelta giusta. Del resto, come sentenzia Sally: «I don't want to spend the rest of my life in Casablanca married to a man who runs a bar. I probably sound very snobbish to you but I don't». 

 

Fino all'ultima - ultimissima - scena, Casablanca ci tiene impegnati in questa decisione strappacuore: scegliere l'eroismo o la passione, la lotta o la sopravvivenza, l'uomo giusto o l'uomo amato? Nella presa di posizione di Ilsa c'è forse l'intera chiave del film. 

 

As time goes by, recita la colonna sonora di Max Steiner. Mentre il tempo passa. Ma per Casablanca, il tempo sembra non essere mai trascorso.

 

Tra le pellicole più conosciute, citate, parodiate e amate di tutti i tempi, nella classifica delle 100 frasi più celebri della storia del cinema, stilata nel 2005 dall’American Film Institute, sono ben 6 le citazioni tratte da Casablanca. Tra queste, al 5° posto, la leggendaria Here’s looking at you kid.

Casablanca torna in sala il 26 giugno 2023, in occasione dei 100 anni dei Warner Bros Studios, per la prima volta in 4K.


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Genere: drammatico, sentimentale

Paese, anno: USA, 1942

Regia: Michael Curtiz

Sceneggiatura: Julius J. Epstein, Philip G. Epstein, Howard Koch

Fotografia: Arthur Edeson

Montaggio: Owen Marks

Musiche: Max Steiner

Interpreti: Humphrey Bogart, Ingrid Bergman, Paul Henreid, Claude Rains, Conrad Veidt, S.Z. Sakall, Peter Lorre, Sydney Greenstreet, Madeleine LeBeau, Dooley Wilson

Distribuzione: Warner Bros Italia

Produzione: Warner Bros

Durata: 99'

 

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