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I bambini di Cold Rock

26/09/2012 11:00

Gabriele di Grazia

Recensione Film,

I bambini di Cold Rock

Il regista e sceneggiatore francese Pascal Laugier (Martyrs) torna, col suo terzo lungometraggio, il primo girato in lingua inglese, alle atmosfere cupe che han

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Il regista e sceneggiatore francese Pascal Laugier (Martyrs) torna, col suo terzo lungometraggio, il primo girato in lingua inglese, alle atmosfere cupe che hanno caratterizzato, sin qui, la sua opera cinematografia. I bambini di Cold Rock è un thriller mascherato da horror, dalla narrazione incalzante, che non mancherà di affascinare il pubblico grazie ai suoi risvolti imprevedibili. Protagonista l’instancabile Jessica Biel sulle cui fragili spalle grava il peso di una storia ben scritta.


Cold Rock è una cittadina americana in rovina. Da quando uno ad uno tutti i bambini hanno cominciato a scomparire misteriosamente nel nulla, il silenzio e lo squallore si sono impadroniti del posto, lasciando gli abitanti nel desolante terrore che ciò che è avvenuto possa ripetersi ancora. Nelle strade si vocifera di un “uomo alto” che, approfittando del favore delle tenebre, porta via i bambini dalle loro famiglie senza che queste si accorgano di nulla. L’infermiera Julia Denning (Jessica Biel) non crede a queste superstizioni e cerca di condurre la sua vita di sempre aiutando come può la gente dell’ex città mineraria che sembra non riporre più speranze nel futuro. Quando si trova ad affrontare la scomparsa di suo figlio (Jakob Davies) nel cuore della notte, Julia, disposta a tutto pur di riportarlo a casa, si mette sulle tracce del presunto spettro per porre fine una volta per tutte alla leggenda dell’”uomo alto”.


Il racconto di Laugier è accattivante sin dai titoli di testa che si integrano perfettamente con le spettacolari riprese dall’alto della cittadina immersa nella nebbia mattutina. Dopo un’iniziale, rapida, presentazione dei personaggi e dell’ambiente in cui vivono, il regista entra subito nel vivo dell’azione, in un crescendo continuo di suspense; allo spettatore vengono offerti numerosi indizi della cui validità, pochi minuti dopo, egli è portato a dubitare. Dietro lo sguardo velato di malinconia dei cittadini di Cold Rock, infatti, si celano verità inenarrabili, e su chiunque possono cadere sospetti e accuse. Tralasciando alcuni momenti di comicità involontaria, subito riscattati da sequenze ad alto potenziale emotivo, la pellicola ondeggia tra momenti di puro thriller - i più riusciti - ed altri tipici del genere action. Il risultato è un prodotto avvincente, che ripaga le aspettative del pubblico aggiungendovi un importante elemento di riflessione sociale che getta sull’intera vicenda ulteriore inquietudine. Senza infamia né lode la recitazione della Biel che risulta essere decisamente monoespressiva e non tenace abbastanza da reggere la tensione del suo personaggio. Decisamente più convincenti i comprimari che contribuiscono a dare credibilità alla storia e a condurre in porto un progetto destinato a contraddistinguersi nel proprio genere.


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