Alla vigilia di San Silvestro, Peter organizza un rimpatriata nella sua sfarzosa villa di campagna con gli amici storici che non vede da oltre 10 anni. Gli invitati sono: Andrew con la moglie, una snob e nota diva di Hollywood; Roger e Mary, ancora affranti per la perdita di uno dei loro figli; Sarah, femme fatale che giunge con il suo nuovo compagno; la stramba Maggie, lavoratrice indefessa in un negozio di editoria, segretamente innamorata di Peter. L'occasione per ritrovarsi però fa ben presto venire alla luce rancori ed invidie sopite, rischiando di rovinare la festa. Terzo film da regista per Kenneth Branagh dopo il successo di pubblico e di critica dell'esordio Enrico V e un'opera seconda coraggiosa come L'altro delitto, Gli amici di Peter inizia nel 1982 con una scena ambientata nel passato che mostra i protagonisti inscenare un balletto dinanzi agli amici aristocratici del padre di Peter. Terminato questo preambolo e dei riusciti titoli di testa assemblati con le immagini simbolo del decennio trascorso, la narrazione si sposta nel 1993. Branagh si conferma un regista e autore in grado di dirigere con maestria ed efficacia i suoi interpreti (incluso egli stesso). Gli amici di Peter è un film intenso e sofferto che dondola con grande equilibrio tra la commedia - soprattutto nella prima parte - e il dramma, venato di malinconia per i tempi andati, colmo di rimorsi e di rimpianti e in cui nessuno sembra aver raggiunto la felicità tanto agognata. Strizzando l'occhio a un caposaldo del genere come Il grande freddo di Lawrence Kasdan, il cineasta di scuola shakesperiana infonde comunque una sua personalità tipicamente british al racconto, giocando con intelligenza su dei botta e risposta serrati e sulla spontaneità delle situazioni che coinvolgono i sei amici in un riciclo di rapporti sentimentali. Tagliente e mai banale, grazie anche alla sceneggiatura a quattro mani di Rita Rudner - qui anche davanti la macchina da presa, nei panni della moglie di Andrew - Gli amici di Peter è sopratttutto un film di attori, tutti di primissimo livello: dal citato Branagh ad Emma Thompson (ai tempi marito e moglie), da Hugh Larie (prima del successo planetario del Dr. House) a Imelda Staunton (premiata e candidata un po' ovunque per la performance in Il segreto di Vera Drake), fino ad un immenso Stephen Fry (V per Vendetta, Wilde), interprete di razza sfruttato troppo poco dall'industria cinematografica.