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Sapore di te

10/01/2014 11:00

Gabriele di Grazia

Recensione Film,

Sapore di te

I fratelli Vanzina si abbandonano ai ricordi e ritornano sulla spiaggia di Forte dei Marmi esattamente trent’anni dopo uno dei loro più grandi successi di sempr

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I fratelli Vanzina si abbandonano ai ricordi e ritornano sulla spiaggia di Forte dei Marmi esattamente trent’anni dopo uno dei loro più grandi successi di sempre, quel Sapore di mare che contribuì a lanciare definitivamente la carriera di Christian De Sica e che inaugurò un nuovo genere vacanziero rappresentato dal cult Vacanze di Natale (1983). La pellicola riparte esattamente dove ci avevano lasciato i fratelli Luca e Felicino, interpretati rispettivamente da Jerry Calà e Cristian De Sica, in una Versilia ancora piena di energia e vitalità. Nel cast, che non vede il ritorno di nessun interprete della pellicola originale, troviamo Vincenzo Salemme, l’onnipresente Maurizio Mattioli, Nancy Brilli, Giorgio Pasotti, Martina Stella, Serena Autieri, Katy Saunders e i giovani Matteo Leoni ed Eugenio Franceschini.


Forte dei Marmi, prima metà anni ottanta. Sotto il sole della Versilia si intrecciano le storie di tanti personaggi, adolescenti e non, alle prese con amori impossibili ed amicizie scottanti. Alberto Proietti (Maurizio Mattioli), grande tifoso della Roma, salva la vita all’onorevole Piero De Marco (Vincenzo Salemme), ed in cambio questi gli promette di aiutarlo ad avviare la sua attività commerciale. Ma De Marco non è una persona affidabile: come ogni politico che si rispetti ha i suoi vizi e tradisce la moglie con la promettente attrice Susy Acampora (Serena Autieri), promettendole che le farà fare carriera nel mondo dello spettacolo. In spiaggia, intanto, sono giunti Luca (Eugenio Franceschini) e Chicco (Matteo Leoni), pronti a far conquiste. Di Luca si innamora la figlia diciassettenne di Proietti, Rossella (Katy Saunders), tipica teenager sognatrice considerata ancora troppo piccola dai ragazzi più grandi. Infine c’è Anna (Martina Stella), una laureanda di Firenze, che una sera per caso, si imbatte in Armando (Giorgio Pasotti), playboy trentenne, e se ne innamora perdutamente. Riuscirà Anna a fargli mettere la testa a posto?


Non riconoscere ai fratelli Vanzina di aver avuto un ruolo di spicco all’interno del panorama cinematografico italiano degli ultimi trent’anni non sarebbe corretto. Più di ogni altro hanno saputo fotografare in tempo reale i pregi e i difetti dell’italiano medio facendo ridere il pubblico ignaro di essere egli stesso bersaglio della loro ironia. Si deve però ammettere che da un po’ di anni la loro filmografia stia collezionando una serie di titoli mediocri, in cui sembra che ogni barlume di creatività sia definitivamente scomparso insieme alle capacità tecniche. Purtroppo neanche Sapore di te riesce a fare la differenza: nonostante sia nettamente superiore al predecessore Mai stati uniti, non raggiunge affatto la sufficienza per svariate ragioni. Più vicino ad un prodotto televisivo all'italiana, la pellicola si rivela un’accozzaglia di situazioni trite e ritrite di cui si rendono protagonisti attori stanchi di interpretare ormai la solita parte da anni. Oltre al solito, esuberante, Mattioli, convincono Matteo Leoni ed Eugenio Franceschini, anche se decisamente sacrificati per i loro personaggi piatti e privi di mordente. Se da un lato il film vorrebbe essere più maturo del capostipite, lasciando meno spazio alle vicende giovanili e alle bischerate da spiaggia, dall’altro manca di dare alla ricostruzione storica la dovuta attenzione: non bastano, infatti, un brano degli Spandau Ballet e un paio di telefoni grigi col filo a ricreare l’atmosfera nostalgica necessaria - una maggior cura dei costumi e delle acconciature dei personaggi avrebbe sicuramente giovato al risultato finale. Sapore di te è l’ennesimo buco nell’acqua dei fratelli Vanzina. Semplicemente un film che non fa ridere e di cui non si sentiva il bisogno.


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