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Chef - La ricetta perfetta

01/10/2014 10:00

Erika Pomella

Recensione Film,

Chef - La ricetta perfetta

Carl Casper (Jon Favreau) è un giovane chef che sogna di sperimentare e creare nuovi piatti; purtroppo il suo datore di lavoro (Dustin Hoffman) non è un amante

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Carl Casper (Jon Favreau) è un giovane chef che sogna di sperimentare e creare nuovi piatti; purtroppo il suo datore di lavoro (Dustin Hoffman) non è un amante dei cambiamenti e impone all’uomo di cucinare sempre le stesse pietanze. Questa linea di pensiero rimane valida anche quando nel famoso ristorante di Los Angeles arriva un critico che boccia il lavoro di Carl, tacciandolo di poca creatività e di mancanza di genio. A seguito di una querelle su twitter – social network che per Carl è un completo buco nero – lo chef perde improvvisamente il posto, proprio quando l’ex moglie (Vera Farmiga) gli chiede di recarsi a Miami ed occuparsi del figlio, Percy. Carl decide allora di comprare un vecchio camper e trasformarlo in una sorta di panificio su ruote, con cui taglia il profilo dell’America in compagnia dell’amico Martin (John Leguizamo) e del piccolo Percy, che fotografa questa avventura per poi postarne i risultati proprio su Twitter.


Jon Favreau torna al cinema in qualità di regista - a tre anni di distanza dal mediocre Cowboys & Aliens - con una storia briosa e spumeggiante, che non ha grandiose architetture narrative ma si contenta di raccontare una storia piena di stereotipi e tuttavia ringiovanita dall’intromissione dei social network. Twitter, in particolare, svolge nella pellicola un ruolo fondamentale: diventa una sorta di deus ex machina che permette al protagonista Carl di uscire da una vita sicura, ma di cui non era affatto soddisfatto. Per Carl, il social network cinguettante è un mondo oscuro di cui non conosce e non capisce le regole (pensando di rispondere a un messaggio privato, l’uomo finirà con il creare un trend topic che diventa virale in pochissimo tempo): sarà suo figlio Percy a permettergli di scendere a patti con i nuovi mezzi di comunicazione, quando gli mostrerà che un uso consapevole del network può portare a risultati positivi, come ad esempio la pubblicità e, in definitiva, il successo.


Chef – La ricetta perfetta è una pellicola che funziona molto bene durante la prima ora: il racconto scorre sincero, senza intoppi e con un ritmo che sembra perfettamente cadenzato. Tutto questo è reso possibile dalla felice scelta da parte del regista di circondarsi di quelli che sono alcuni dei suoi migliori amici nella vita. Ecco allora che le varie sinergie tra i personaggi risultano assolutamente verosimili e per questo credibili. Ne è un esempio il cameo che si concede Robert Downey Jr.: un "one man show" della durata di poco più di tre minuti, in cui la macchina da presa impazzisce e si diverte con lo spettatore. Purtroppo, però, nella seconda parte la pellicola sembra perdere il suo slancio iniziale e la concatenazione degli eventi comincia a farsi più meccanica. Di colpo lo spettatore avverte tutto il fardello delle due ore di visione, assistendo allo sfaldarsi nel film verso un finale piuttosto banale.


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