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Babbo Bastardo

18/12/2014 12:00

Costanza Gaia

Recensione Film, Film Commedia, babbo bastardo, natale,

Babbo Bastardo

A suo modo, un cult del cinema natalizio

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Una coppia di ladri, Will (Billy BobThorton) e Marcus (Tony Cox) mettono in scena ogni anno, a dicembre, la stessa truffa: si fanno assumere dai centri commerciali per interpretare Babbo Natale e il suo aiutante e, nella notte della Vigilia, svaligiano i negozi e la cassaforte, garantendosi abbastanza denaro per vivere fino al prossimo colpo. Il Bad Santa, che sembra avere legami solo con i superalcolici, è fiero della sua condotta misantropa, almeno fino al giorno in cui incontra Thurman (Brett Kelly), un bambino ricco, ingenuo e bersagliato da bulletti più grandi, che metterà a dura prova il cuore indurito di Will.


I film sul Natale sono talvolta melensi e buonisti. Non è certo il caso di Babbo Bastardo, commedia dal titolo dissacrante, uscita nel 2003: successo di pubblico e critica e nomination ai Golden Globe 2004 per il protagonista Billy Bob Thorton. Ironia e cattiveria ai livelli di South Park e delle più dissacranti puntate de I Simpson, senza però mai scivolare in volgarità inutili o eccessive. Si può smontare una festa sacra come il Natale e un'icona come Santa Claus? Babbo Bastardo mostra che si può fare, con una regia eclettica come quella di Terry Zwigoff, due protagonisti esilaranti e comprimari indimenticabili come la focosa Sue (Lauren Graham), la cameriera che rompe ogni tabù d'infanzia andando a letto con Babbo Natale. Prodotto dai fratelli Coen - di cui mantiene l'irriverenza e l'umorismo nero e irresistibile – Babbo Bastardo è un cult del cinema natalizio sui generis. Ci si può intrattenere sotto le Feste, anche senza l'ennesima trasposizione di Canto di Natale e, alla fine, ci si può anche addolcire, senza rischiare un diabete da zabaione. Politicamente scorretto ma apprezzato persino al Festival di Cannes 2004, dove venne presentato senza troppe pretese, Babbo Bastardo è un film che non tramonta. A dieci anni dalla sua uscita cinematografica, la vicenda narrata si conferma un riuscitissimo evergreen, in cui accanto al one man show di Billy Bob Thornton - un perfetto Babbo Natale alcolizzato, che scaccia i bambini seduti sulle sue ginocchia, rimorchia spogliarelliste e il suo nano Marcus – e a un originalissimo capo della sicurezza alla Pulp Fiction, non può mancare lo svampito, adorabile ragazzino protagonista e un'imprescindibile storia di redenzione. Sì perché Babbo Bastardo è un film perfido, ma mai fino in fondo e persino un personaggio estremo come Will/Santa è in grado, grazie a una notte di Natale un po' meno “magica” del solito ma altrettanto convincente, di cambiare vita e di assumere le difese del suo piccolo Thurman. Così, pur senza rinunciare alle debolezze che lo rendono tanto adorabile, il Babbo Natale di Thornton conquista il pubblico nei suo eccessi di cattiveria e anche di sentimentalismo inaspettato. E le sorprese, nel film di Zwigoff non mancano.


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