Maria Fux è una ballerina e danza-terapeuta argentina di novantatre anni, che ha rivoluzionato il modo di danzare. Ivan Gergolet ci accompagna a Buenos Aires nel suo studio dove, durante le lezioni, ci si spoglia di ogni inibizione spirituale e fisica. Ispirata al movimento di una foglia che dondola insieme al vento, quella di Maria Fux è una danza rigeneratrice del corpo e dell’anima: il ballerino sente il ritmo interno dello spirito e lo segue, trasportato. Respirando, la musica - intesa come vibrazione primordiale del mondo - invade il corpo e lo trascina dolcemente nello spazio. Maria non conosce i nomi dei suoi allievi né sa da dove vengano, ma impara a conoscere la loro storia, le loro gioie e i loro dolori insegnandogli a danzare. Dancing with Maria è l’elogio a una donna straordinaria che accoglie i più deboli per donar loro forza, sebbene lei stessa stia combattendo contro i limiti del suo corpo, indebolito dalla vecchiaia. Gergolet, che pure si era occupato nei suoi cortometraggi di memoria e rimozione dei ricordi, dà vita a un film-documentario che non si esaurisce - fortunatamente - nella ovvia biografia della ballerina, della cui vita vengono richiamati gli scorci più significativi. Le immagini, calorose e avvolgenti, accompagnate da una commovente colonna sonora, mostrano l’amore di una donna per l’armoniosa arte della danza, che è vita e meditazione. Una passione che lascia in eredità ai suoi numerosi allievi, ai quali insegna dapprima a conoscere i propri ostacoli – fisici e/o morali – per poi a superarli. Maria fa della danza il suo credo più profondo: attraverso questa, ella percepisce le pulsioni e i ritmi del mondo e fa sì che questi si insinuino in lei, nel suo corpo ormai anziano e al tempo stesso pieno di vita. Dancing with Maria è il più che riuscito lungometraggio d’esordio di Gergolet: un film toccante nel contenuto e nella forma. Le componenti profilmiche sono in armoniosa sintonia: i movimenti di macchina (mai repentini o improvvisi) seguono la fluidità dei danzatori; la fotografia - a opera di David Rubio e dello stesso regista - è calda e avvolgente; le musiche di Luca Ciut sono tenui ed emozionanti. Il voice over della ballerina conferisce un ulteriore tocco poetico alla narrazione. Guidata dal forte sentimento che la lega alla vita, Maria, senile nel corpo e vigorosa nello spirito, continua a ballare. La danza è l’incontro di un essere con gli altri, degli altri con le proprie mancanze, di Maria col mondo che - continuamente - attraverso il vento, la pioggia e il temporale, le sussurra dolcemente i suoi ritmi ancestrali.