Il malvagio alieno Mr. Swackhammer, proprietario di un parco divertimenti, invia un gruppo di scagnozzi goffi e ridicoli sulla Terra per sfidare i simpatici Looney Toons. Se i terrestri ne usciranno sconfitti, diventeranno suoi dipendenti e schiavi. Così Bugs Bunny e compagnia hanno un'idea: sfidare i piccoli extraterrestri a una partita di pallacanestro.
Nel frattempo però la crew intergalattica, rubando il talento ai migliori giocatori NBA, si è trasformata in un quintetto di giocatori giganteschi e scorretti. Per vincere, ai Looney non resta che chiedere aiuto a Michael Jordan in persona.
Space Jam. Basta evocare queste due parole per scatenere un effetto domino di emozioni, ricordi e citazioni a memoria da parte di spettatori irrimediabilmente cresciuti. Questo film - proprio come I Goonies, The Mask, Jumanji - non è mai stato del tutto sepolto in una scatola di giocattoli logori in soffitta: fa parte dei cult, dei classici che godono dell'ammirazione incondizionata del pubblico e costituiscono un retroterra comune per un'intera generazione. Un immaginario fatto di valori, sogni e sensazioni.
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Ma cosa rende Space Jam più longevo e gustoso di altri? Innanzitutto, la trama. Le premesse strampalate, fuori dall'ordinario e fuori da qualsiasi logica, sono destabilizzanti, in perfetta corenza con lo stile Looney.
Almeno finché non entra in gioco Jordan, un campione, uno che non giocava da solo nell'NBA e non gioca da solo neanche con la sua squadra animata. Lo sport arriva così a fare la sua parte. Davanti alle difficoltà e alle scorrettezze degli avversari, i lunatici non si arrendono e danno prova della loro genialità (anche) sportiva.
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Si dirà che la Warner Bros. ha scaldato per l'ennesima volta il polpettone dell'importanza di impegnarsi, di avere fiducia in sé stessi e di cooperare per raggiungere un fine comune. In parte è anche vero. Questa morale non si può dire certo sia una nuova tematica per il grande schermo, ma cambia il mezzo attraverso cui diffonderla e il modo per renderla appetibile e replicabile da una generazione.
La pallacanestro è per tutti: alti e bassi, alieni e terrestri, esseri umani e animali. Per di più, la campionessa dei Looney Tunes è Lola Bunny, una coniglia tosta e determinata che mette a tacere i bulli e i maleducati che la riducono a sola icona di sensualità . E pur rimanendo innegabilmente attraente (Bugs è innamorato) non perde nè rinnega il suo fascino, pur mantenendo la forma stereotipata della coniglietta (pensiamo a PlayBoy).
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La partita giocata fra le due galassie è esilarante: un caotico circo, che ricorda il torneo di calcio di Pomi di ottone e manici di scopa e coinvolge anche chi di solito resta indifferente alla sport.
Anche gli effetti speciali sono degni di nota: esseri umani, animali e arredi di casa Jordan, comprese le porte scardinate, combaciano perfettamente con i lunatici cartoni. E il bacio tra Jordan e Bugs (chiaro omaggio a Chi ha incastrato Roger Rabbit) è, per l'epoca, riuscitissimo.
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La notizia di un sequel (che si vocifera avrà per protagonista LeBron James) oltre ad appassionare i cestisti grandi e piccoli di oggi, non potrà che emozionare i bambini degli anni Novanta che torneranno al cinema come giovani adulti già un po' malati di nostalgia. Per fare una digressione in quel mondo alternativo fatto di nonnette agguerrite, di un papero invidioso di un coniglio, dell'eterno ritorno di un gatto appostato sotto la gabbietta di un canarino, ma anche di Big Mac, Nike e della schiacciata iconica di Michael Jordan.
Genere: animazione
Paese, anno: USA, 1996
Regia: Joe Pytka
Sceneggiatura: Steve Rudnick, Herschel Weingrod, Timothy Harris, Leo Benvenuti
Fotografia: Michael Chapman
Montaggio: Sheldon Kahn
Interpreti: Michael Jordan, Wayne Knight, Theresa Randle, Manner "Mooky" Washington, Eric Gordon, Penny Bae Bridges, Brandon Hammond, Patricia Heaton, Del Harris, Dan Castellaneta, Michael Alaimo, Charles Barkley, Thom Barry, Larry Bird, Muggsy Bogues, Shawn Bradley, Cedric Ceballos, Bebe Drake, Patrick Ewing, Albert Hague, David Ursin, William G. Schilling, Jim Rome, Linda Lutz, Nicky McCrimmon, Bill Murray, James O'Donnel, Kelly Vint, Paul Westphal, Larry Johnson
Distribuzione: Warner Bros.
Musiche: James Newton Howard
Produzione:Warner Bros. Family Entertainment, Ivan Reitman, David Falk-Ken Ross
Durata: 85'