Oyster Bay, New York, 2007. Reed Richards (Miles Teller) è un bambino prodigio. Insieme al suo amico Ben Grimm (Jamie Bell) sta costruendo una macchina per il teletrasporto nel garage di casa sua. Passano gli anni e durante una fiera della scienza nel liceo che frequentano, Reed e Ben mettono in mostra il prototipo finalmente funzionante della macchina inventata. L'esperimento attrae l'attenzione del professor Franklin Storm (Reg E. Cathey), direttore della fondazione Baxter, una fondazione per giovani prodigi. Reed viene reclutato nel centro per aiutare la figlia adottiva di Storm, Susan Storm (Kate Mara) e il suo pupillo dal carattere oscuro Victor Domashev (Toby Kebbel) nel completamento di un portale quantico per trasportarsi in un'altra dimensione. Ad aiutarli ci sarà anche il figlio ribelle di Storm, Johnny Storm (Michael B. Jordan). L'esperimento è un successo e Reed, Johnny, Victor e Ben, decidono di far loro la prima spedizione di nascosto. Arrivati sul pianeta qualcosa va storto, Victor tocca la lava di cui il pianeta è ricoperto e scatena un'onda anomala che lo porterà via con se. Grazie a un repentino intervento di Susan il gruppo riuscirà a tornare a casa, ma qualcosa è cambiato.
Il film è il reboot della pellicola di Tim Story del 2005. A differenza di quest'ultimo, che si ispira come stile a quello dei fumetti di Kirby e Lee, più leggeri e ironici, quello di Josh Trank si ispira invece a un'altra generazione di fumetti, quella degli Ultimates Fantastic Four di Bendis, Millar e Kubert del 2004. Qui, rispetto alla linea Kirby/Lee, l'origine dei poteri del gruppo è diversa, sono più giovani e tutti all'incirca della stessa età ; inoltre si parla anche dell'infanzia di Reed e Ben. A differenza dell'immaginario dei Fantastici 4, la squadra di Trank non ha costumi, ma solo tute di contenimento; i nomi da supereroi – Mister Fantastic, La Donna Invisibile, La Cosa, La Torcia Umana, Dottor Destino – non vengono usati e solo in alcuni casi accennati tra le righe. L'idea iniziale è sicuramente buona, sulla scia di film come L'incredibile Hulk di Louis Leterrier, la serie de Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e L'uomo d'acciaio di Zack Snyder, Trank ci restituisce dei Fantastici 4 dall'aria più dark e più realistica. Le scene e le battute tipiche da fumetto vengono lasciate da parte per dar più spazio all'aspetto drammatico e psicologico dei personaggi. Volontà percepita anche dalla scelta di metter le sequenze di trasformazione, che nella pellicola di Story erano praticamente all'inizio, oltre la metà del film. Una scelta che nella prima parte della pellicola risulta vincente, sopratutto pensando ai film sopracitati. Ma la seconda parte ha delle grandi lacune, dovute alla decisione in post-produzione di tagliare più di un'ora di film e di rigirare sequenze che rendono la pellicola banale e noiosa. I tagli son ben visibili anche nella continuità della trama, dove alcuni punti non vengono sviluppati o dati come per scontati. Il film nella visione di Trank doveva esser completamente diverso, come ribadito dal regista in un famoso tweet che è stato subito cancellato.
La pellicola di Trank risulta un'occasione persa, un film che poteva diventare un prodotto davvero interessante e alternativo, ma che nella scelta finale risulta un infinito trailer che non decolla mai. Un peccato anche per la scelta degli attori, tutti giovani promesse del cinema hollywoodiano: Miles Teller, di cui abbiamo visto il talento in Whiplash di Damien Chazelle; Jamie Bell, già promessa cinematografica da bambino con Billie Elliot di Stephen Daldry; Kate Mara, vista nella serie tv House of Cards e nel recente The Martian di Ridley Scott; Michael B. Jordan, apparso nella serie tv The Wire e nel film Chronicle sempre di Trank. Josh Trank è il regista più giovane della nostra generazione ad avere un suo film, Chronicle, ai primi posti del box-office, impresa superata solo da Steven Spielberg con Lo Squalo e da James Cameron con Terminator. Speriamo che tutto questo talento non venga di nuovo sprecato nel seguito annunciato per giugno 2017.