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Il sapore del successo

23/11/2015 11:00

Giovanni Miele

Recensione Film,

Il sapore del successo

John Welles, sceneggiatore e regista di successo per il piccolo schermo (E...

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John Welles, sceneggiatore e regista di successo per il piccolo schermo (E.R., West Wing – Tutti gli uomini del presidente, Shameless), dirige Il sapore del successo, una storia divertente che unisce la passione per il cibo, la possibilità del riscatto e l'importanza nella vita di una seconda possibilità.


Lo chef stellato Adam Jones (Bradley Cooper), enfant prodige della scena gastronomica parigina, famoso per le sue esplosioni di gusto e vicino a ottenere l'ambita terza stella Michelin, ha distrutto la sua carriera a causa del suo caratteraccio e dell'abuso di droghe e sesso. Dopo aver espiato le sue colpe ripulendo un milione di ostriche a New Orleans, decide di tornare a Londra e, grazie all'aiuto del maître Tony (Daniel Brühl) e di vecchi amici cuochi come l'italiano Max (Riccardo Scamarcio) e il francese Michel (Omar Sy), mette su un nuovo ristorante intenzionato a guadagnare la tanto agognata terza stella. Ma per farlo dovrà mettere da parte la sua arroganza e le cattive abitudini e lasciarsi aiutare dalla giovane e talentuosa giovane chef Helene (Sienna Miller).


Cibo e cucina sono ormai diventati un elemento fondamentale dello stile di vita rendendoci tutti - o quasi - maniaci del food porn: i palinsesti televisivi sono zeppi di programmi di cucina che danno possibilità ad aspiranti cuochi amatoriali; i social dispensano consigli per ricette fai-da-te o ristoranti all'ultimo grido da provare; i libri di cucina (di qualsiasi tipologia) sono sempre primi nelle classifiche di vendita e gli chef sono venerati come come pop idol o rockstar. Welles e lo sceneggiatore Stephen Knight hanno costruito il loro film iscrivendolo perfettamente in questa tendenza: ne Il sapore del successo più che il cibo, però, è la cucina a essere protagonista. Anzi, chi della cucina ha le redini. Lo chef Adam Jones è un personaggio arrogante e ribelle, che affascina e a cui si perdona tutto grazie anche agli ammalianti occhioni blu di Bradley Copper, che recita in un francese impeccabile. Un iracondo capocuoco, perfetta fusione di genio e sregolatezza, capace di conquistare i palati più raffinati dopo aver scaraventato in aria un intero set di padelle (che ricorda tanto gli esempi televisivi del nostrano Carlo Cracco o, ancor di più, del britannico, Gordon Ramsey). A tener testa al duro Adam ci pensano la giovane Helen, interpretata da una fresca e naturale Sienna Miller, e la materna terapeuta Dottoressa Rosshilde, interpretata dall'impeccabile Emma Thompson, che faranno capire al cuoco quanto e per cosa soprattutto valga la pena lottare. Una storia divertente, che appassiona nonostante risulti spesso schematica e un tantino prevedibile, con happy ending assicurato. Unica pecca: grande assente il cibo in un intero film che ruota attorno all'arte culinaria, alla figura di uno chef capace di creare “esplosioni di gusto” e che vuole ottenere il premio più ambito del settore, la stella Michelin. Un po' come andare al ristorante e fermarsi alla lettura del menù.


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