Reed Richards (Ioan Gruffudd) e Sue Storm (Jessica Alba), Mr. Fantastic e la Donna Invisibile, stanno per sposarsi. È tutto pronto, ormai gli sposi sono all'altare, ma una minaccia piove dall'alto. Un “surfista d'argento” piovuto dal cielo a bordo della sua tavola minaccia la città. Johnny (Chris Evans) lo insegue, ma il surfista ha la meglio. Dopo lo scontro, la Torcia ha uno strano effetto collaterale: può scambiarsi i poteri con chi tocca. Intanto Silver Surfer (Doug Jones) viene avvistato prima a Londra e poi nella Foresta Nera in Germania dove, grazie a un'invenzione di Reed, viene catturato. La Donna Invisibile, però, riesce a parlargli e a capire che ha un animo buono, ma al servizio di Galactus, un'entità che per nutrirsi divora l'essenza vitale dei mondi e che ha ora come obiettivo la Terra.
Seguito de I Fantastici 4 del 2005, il regista Tim Story continua a portarci nell'immaginario Marvel di Lee e Kirby. La nuova minaccia del quartetto, Galactus, è un'entità che divora mondi per sopravvivere, insieme al suo araldo Silver Surfer. Molte sono le differenze con il fumetto. Galactus viene rappresentato nel film come una nube cosmica che divora mondi, mentre nel comic è un personaggio con sembianze umanoidi e una caratterizzazione, che vista la scelta della rappresentazione cinematografica, sicuramente originale, viene a mancare. Solo in un fotogramma possiamo vedere l'ombra della nube cosmica di Galactus con il suo inconfondibile elmetto, omaggio alla rappresentazione originale. Anche Silver Surfer è presentato in modo superficiale: nel fumetto è uno dei personaggi più singolari e atipici dell'universo Marvel, un soggetto molto sofferto al quale in questa versione cinematografica non viene data giustizia. I protagonisti, i Fantastici 4, rispetto al primo film, sembrano spompati, senza più niente da dire. Si viene a perdere quella che era la novità del primo episodio: tutto è dato per scontato e i clichè vengono banalmente ripetuti. Il personaggio migliore, La Cosa, è qui una caricatura; una semplice spalla comica al servizio delle battutine della Torcia Umana. E, a sorpresa, la rappresentazione migliore del film è sicuramente quella di Chris Evans, grazie alle scene comiche con Michael Chiklis. I personaggi non vengono mai approfonditi a dovere, nonostante vengano accennate tematiche - che darebbero adito ad andar oltre alla superficie - come la famiglia, l'amore e le relazioni, messe in conflitto con i poteri acquisiti. Ma il vero personaggio sacrificato in questa versione cinematografica è il Dottor Destino, uno dei villain più temuti di tutto il mondo Marvel, qui ancora rappresentato peggio che nel primo film, risultando un pallido riflesso del cattivo originale: un insieme di scienza e occulto, dal carattere folle e contorto, orgoglioso e testardo che qui diventa un cattivello nemmeno così tanto difficile da sconfiggere.
Nota positiva sono gli effetti speciali, sicuramente migliori del primo, ma resi senza attenzione. Positiva è l'idea di ambientare le scene d'azione ai quattro angoli del globo, avvicinando così i personaggi al loro status di avventurieri interdimensionali del fumetto. Nonostante la banalità della sceneggiatura, il soggetto resta lineare e privo di fronzoli. L'obiettivo è l'intrattenimento familiare, come si nota dalle caste nudità di Jessica Alba e Chris Evans e dalle battute del quartetto a sdrammatizzare le scene drammatiche. La colonna sonora è cambiata e, a differenza del film del 2005 non è più costellata da gruppi teen, ma dell'orchestra di John Ottman.