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87 Ore - Gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni

22/03/2016 12:00

Riccardo Cotumaccio

Recensione Film,

87 Ore - Gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni

Patrocinato da Amnesty International e coprodotto RAI3 e DOCLAB, “87 ore” è un documentario diretto da Costanza Quadriglio, già regista de “Il mio cuore umano”

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Patrocinato da Amnesty International e coprodotto RAI3 e DOCLAB, “87 ore” è un documentario diretto da Costanza Quadriglio, già regista de “Il mio cuore umano” - opera sulla cantante italiana Nada Malanima - e vincitrice del Nastro d'Argento come Miglior Documentario 2013 per “Terramatta”.


Il docufilm - dalla durata complessiva di 72’ - ripercorre le ultime 87 ore di vita di Francesco Mastrogiovanni, maestro elementare trascinato nel reparto psichiatrico di un ospedale pubblico a Vallo della Lucania - per “aver attraversato la strada con lo sguardo nel vuoto”, a detta della nipote - e lasciato per cinque giorni senza né acqua né cibo. Dal reparto Mastrogiovanni non uscirà vivo, dopo un “trattamento sanitario obbligatorio” simile più a una tortura prima e a un reato di omicidio dopo. La pellicola segue gli ultimi attimi della vittima attraverso la cruda realtà delle immagini di sorveglianza, dall’arrivo in ospedale al letto di contenzione con le caviglie e i polsi legati da cinghie. Francesco non verrà mai visitato, mai curato o nutrito , mai neanche lavato. Una storia che ha dell’incredibile e che invece, purtroppo, va ripetendosi ancora oggi in quel della Campania.


Per questo Grazia Serra, nipote di Mastrogiovanni, spinta da RAI3 e da un acceso desiderio di divulgazione al fine di denunciare, si avvale dell’aiuto del cinema per ricordare agli spettatori come casi simili siano ancora in atto. L’80% dell’opera è composto da spezzoni ricavati dalle telecamere di sorveglianza, cogliendo sì nel segno di chi vuole restare impresso nella memoria a lungo termine di chi assiste alla messa in scena dell’opera, ma dimenticando quanto un prodotto simile cozzi con il concetto di larga distribuzione. “87 ore” un prodotto che sensibilizza ma che sciocca nel più profondo del cuore, in quanto totale e definitivo nella sua stesura. Non c’è respiro nella seppur breve durata: la voce della Serra spezza una lunga sequela di fotogrammi sul lento decesso dello zio ma non contribuisce a rendere minimamente gradevole un’opera, seppur di denuncia, comunque cinematografica, che nella gravità del messaggio che vuole lanciare non si accompagna bene al grande schermo.


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