In un passato indefinito, i fratelli Marguerite (Anais Demoustier) e Julien (Jeremie Elkaim) vivono una profonda passione reciproca. Legatissimi fin dall'infanzia, i due si amano ma la loro relazione incestuosa è osteggiata dalla famiglia e dalla società . Presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2015, Marguerite & Julien – La leggenda degli amanti impossibili è il quarto film della regista francese Valerie Donzelli quattro anni dopo l'inedito Main dans la Main. L'autrice de La guerra è dichiarata prende spunto da un soggetto scritto negli anni '70 da Jean Gruault e François Truffaut, a sua volta ispirato alla storia vera dei fratelli de Ravalet giustiziati nel diciassettesimo secolo per incesto e adulterio. La Donzelli in questo melodramma concepito come una fiaba senza tempo, guarda alla leggerezza e la vitalità del cinema di Truffaut, narrando a cuore aperto la tragica storia di due innamorati in cerca della felicità . Ma se i riferimenti sono alti e la Donzelli ha il coraggio di evitare sovrastrutture, Marguerite & Julien resta purtroppo vittima di un racconto che appare falso, specie nella scena teoricamente più toccante del film. Si cerca il carico furente del melò e delle emozioni, ma la vicenda si dipana con una freddezza illustrativa che stride con le intenzioni dell'opera. Nonostante la regista flirti con una trama buona per tutte le cause, e si sforzi a nobilitarla andando avanti e indietro nel tempo o rappresentando il passato con anima postmoderna, in Marguerite & Julien si percepisce una mancanza poetica e di stile. Il film non trova mai definizione, né a parole - coi dialoghi struggenti - ne con la messa in scena, imprigionata nell'estetica da sceneggiato. E così Marguerite & Julien fatica troppo a uscire dai binari un po' ovvi e convenzionali della storia d'amore impossibile, ma forte contro le avversità di pubblico e privato e che combatte contro un mondo ottuso ai sentimenti. E tutta l'agitazione e l'intensità che il film si pone di offrire, finiscono in un'opera scialba che non dice granché altro rispetto a quanto didascalicamente mostra.