Dopo circa 40 anni di Troubles, com'è chiamato il conflitto nord irlandese che ha portato alla guerra civile e contrapposto gli unionisti di fede protestante ai repubblicani cattolici in Irlanda del Nord, lo storico leader del partito protestante, il predicatore Ian Paisley (Timothy Spall) e il leader del partito repubblicano Martin McGuinness (Colin Meaney), si incontrano a Saint Andrews, in Scozia, per discutere una complicata trattativa. Per un imprevisto, i due avversari politici si ritrovano costretti nella stessa macchina, condividendo uno strano viaggio che potrebbe portarli a uno storico accordo di pace per tutta l'Irlanda del Nord. Presentato in anteprima come evento speciale Fuori Concorso alla 73° Mostra del cinema di Venezia e passato anche per il Toronto Film Festival, Il viaggio - The Journey è il settimo film del regista Nick Hamm a sei anni dalla precedente commedia Killing Bono. Racconta della storica trattativa di pace avvenuta tra il predicatore protestante Ian Paisley e il repubblicano Martin McGuinness per placare il lungo conflitto che ha coinvolto l'Irlanda del Nord a partire dagli anni '60. Hamm ha l'obiettivo di raccontare il dietro le quinte di uno storico momento politico particolarmente delicato per l'Irlanda del Nord, attraverso i canoni di una commedia drammatica che punta sulla contrapposizione tra i due personaggi protagonisti, interpretati dalla coppia Timothy Spall e Colin Meaney. Il viaggio - The Journey pare imboccare una strada ben più malinconica e cinica rispetto alle convenzioni, analizzando il contrasto degli ideali politici e culturali che abitano i due personaggi: da una parte il lealista protestante Paisley (uno Spall bravo, ma che sfiora la caricatura), dall'altra il repubblicano e nazionalista McGuinness (il più equilibrato Meaney). Il film esplora le motivazioni di tutte e due le parti, tra convinzioni e accuse reciproche di violenti fatti nel passato: la dialettica politica è l'arma d'attacco usata dai due politici messi in scena. Sarebbe stato ben più interessante se il film avesse proseguito sul sentiero di una narrazione che analizzava le sfumature del compromesso e della mediazione politica, o un film che poneva l'occhio sul potere della retorica, ma Il viaggio - The Journey si dimostra meno coraggioso e il più conciliante possibile, smussando eventuali elementi d'interesse a favore di un dramedy sul rispetto reciproco anche in presenza di diversi ideali. Il racconto di un buffo racconto d'amicizia, che però rimane didascalico e che guarda alla Storia e ai suoi eventi con sguardo schematico. Una sbiadita citazione dei fatti messi in scena.