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Bernie

01/08/2017 11:00

Maurizio Encari

Recensione Film,

Bernie

Una commedia nera tratta da una storia vera

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Nella piccola comunità di Carthage, in Texas, Bernie Tiede lavora come assistente alle pompe funebri. Si prodiga per il bene della cittadina, finendo per essere amato da tutti e in particolare dalle vedove del Paese. L'uomo riesce a entrare anche nelle grazie della dispotica Marjorie Nugent, anziana e ricchissima, che si è attirata le antipatie della maggior parte degli abitanti per via del suo carattere burbero. L'amicizia tra i due si trasforma ben presto in una vera e propria relazione, ma quando Marjorie diventa sempre più acida e possessiva Bernie perde il controllo.


Ispirato a una storia vera, Bernie è un film atipico nella carriera di Richard Linklater. Tutto costruito su una perenne alternanza tra le interviste ai cittadini (interpretati sia da attori che dai reali abitanti di Carthage) e la messa in scena della relazione in divenire tra Tiede e la signora Nugent. Una formula che, seppure qui riprenda un fatto realmente accaduto, riporta alla mente lo Zelig (1983) alleniano pur senza possederne la stessa dose di inverosimile ironia. Bernie è una commedia nera che vive soprattutto sull'interazione dei suoi protagonisti principali: uno scatenato Jack Black, capace di tratteggiare con pochi tocchi una figura complessa, e un'arzilla Shirley MacLaine. Sono proprio i due attori, con l'aggiunta di un poliedrico Matthew McConaughey, nei panni del procuratore distrettuale locale, a dare forza a una narrazione che ricalca forse con troppa leggerezza il delitto commesso, prendendo sfacciatamente le parti dell'assassino. Al contempo, però, questa discutibile scelta permette di dar vita a una narrazione frizzante, sempre costantemente sospesa sul pericoloso ciglio di un amaro divertimento. Soprattutto nella descrizione della comunità di Carthage, bigotta e cristiana fino al midollo, emergono i controsensi di una mentalità disposta quasi a tifare per il killer (che aveva comprato la fiducia con regali e opere di beneficenza) dimenticandosi della vittima, ritratto a doppia interpretazione che apre inquietanti domande sullo stesso senso della morale.


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