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Alibi.com

27/10/2017 11:00

Eleonora Piazza

Recensione Film,

Alibi.com

Che cosa succederebbe se ognuno di noi avesse un alibi costruito su misura?

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Che cosa succederebbe se ognuno di noi avesse un alibi costruito su misura? Risolveremmo i nostri problemi o saremmo spronati a mentire sistematicamente finendo per distruggere ciò che di autentico e spontaneo c’è nella nostra vita? È questo il suggerimento lanciato dal regista francese Philippe Lacheau nella sua nuova commedia Alibi.com. L’autore, dopo il successo di Babysitting, di cui in Italia abbiamo ricevuto anche il remake I Babysitter, ha preso spunto dal reale. Pur mantenendo il suo stile visionario e folle.


Gregory Van Huffel (interpretato dallo stesso regista) è fondatore e proprietario di una società che fornisce alibi ai suoi clienti, permettendo loro di sostenere e nascondere qualsiasi tipo di menzogna o inganno. Con la collaborazione del sarcastico ma timido nerd Augustin (Julien Arruti) e del nuovo assunto Mehdi (Tarek Boudali), Greg mette in scena nel dettaglio la scusa perfetta, la situazione inconfutabile, per l’appunto l’alibi perfetto. Purtroppo o per fortuna il nostro protagonista si imbatte in Flo Martin (Elodie Fontain), una giovane e affascinante giurista che le menzogne proprio non le tollera.


Greg, perdutamente innamorato di lei sin dal primo istante, sarà costretto a mentirle sulla natura della sua reale professione, andando a innescare una reazione a catena di malintesi e gag comiche, arricchite dalla bomba ad orologia del “guardacaso”: il padre di Flo, Gérard (Didier Bourdon) si rivela essere nient’altro che un cliente di Greg.


Commedia romantica, a tratti slapstick e a tratti road movie, Alibi.com sembra non appartenere a un preciso genere. Piuttosto potremmo definire questo film come pervaso da una serie di contaminazioni: primo tra tutti il vaudeville alla francese nei suoi dialoghi concitati e sarcastici, conditi inaspettatamente di svolte “action” tipiche della commedia americana; quindi inseguimenti rocamboleschi al limite dell'inverosimile e svariate citazioni pop, da cult come Ritorno al futuro ad Assassin's Creed. Incontriamo anche la straordinaria Nathalie Baye, madre di Flo, abitualmente in scena per ruoli forti e drammatici (Per mio figlio, È solo la fine del mondo) per incontrarla di nuovo qui, a suo agio in una commedia dell’assurdo e dalla fuga dall’ordinario. Senza voler né giustificare né condannare l'inganno e la menzogna, Alibi.com è una divertente sdrammatizzazione del mentire, di cui del resto nessuno - ma proprio nessuno! - può fare a meno.


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