A chiedere qual è la prima cosa che viene in mente pensando a un "film ambientato in Sicilia" quasi sicuramente la risposta sarebbe legata a un'opera di denuncia sulla mafia; e nella stragrande maggioranza dei casi sarebbe la risposta corretta. Ma non questa volta. Perché Indictus - La Terra è di Nessuno è l’ennesima riprova – se ancora ne servissero ulteriori – che anche in Italia è possibile realizzare del cinema di qualità che non sia legato ai soliti stereotipi di genere che le grandi case di produzione e la rete di distribuzione mainstream impongono ormai dai decenni. Un netto allontanamento dallo stereotipo stantio di commedia, dramma o film impegnato; e meno male. Il progetto Indictus è nato nel 2015 come {a href=https://www.youtube.com/channel/UCFVkcm8YhqoKS2AGnGZw_Aw}web serie {/a} di 7 episodi dalla durata di circa 10 minuti, adattamento a opera di Marianna Lo Pizzo delle cronache narrate dal monaco benedettino Goffredo Malaterra in De rebus gestis Rogerii Calabriae et Siciliae comitis et Roberti Guiscardi ducis fratris eius risalente all’anno 1098 circa. La vicenda prende spunto da uno dei capitoli meno noti della Storia siciliana: narra il conflitto tra gli arabi (già insediati nel territorio) e i normanni (qui visti come invasori) nelle terre dell’altopiano delle Madonie, site nella parte settentrionale dell’isola. Si tratta di una cronaca della crociata personale del Gran Conte Ruggero I d’Altavilla per scacciare dalla Sicilia gli infedeli; uno sfondo di guerra su cui si muovono una moltitudine di personaggi, ognuno intento a tessere trame segrete, complotti, vendette, tradimenti e adulteri con il solo scopo di perseguire il proprio obiettivo personale. Indictus - La Terra è di Nessuno (dal latino letteralmente “ciò che non è stato raccontato”) è l’opera prima del regista siciliano Francesco Dinolfo, classe 1990, che riesce a trasporre sullo schermo un racconto fortemente ancorato al proprio territorio eppure sempre in bilico tra il fantastico e il reale. Perché nonostante le vicende narrate traggano ispirazione dalla Storia con la S maiuscola, è innegabile il respiro epico, quasi fantasy, donato alla vicenda; le trame personali dei numerosi personaggi portati in scena avvicinano il film a una sorta di declinazione nostrana de Il Trono di Spade. Una sensazione che viene ancor più amplificata dalla regia ogni volta che il territorio invade lo schermo, ritratto con panoramiche mozzafiato che nulla hanno da invidiare ai paesaggi visti nella saga de Le cronache del ghiaccio e del fuoco ma anzi, ricordano allo spettatore che anche nel nostro paese ci sono tesori in attesa di essere scoperti. E un po’ di orgoglio nazionale non è mai un male. Encomiabile anche il fatto che, nonostante il film narri avvenimenti accaduti 1000 anni fa, sia palese una chiave di lettura moderna. L’incontro/scontro delle culture occidentali e orientali è attuale oggi più che mai, specialmente se rapportato alla Sicilia, storicamente terra di confine, in cui molteplici culture ed etnie hanno spesso convissuto in perfetto equilibrio. In questo senso Indictus - La Terra è di Nessuno diventa quasi uno specchio dei giorni nostri; anche se, pur senza questo messaggio di denuncia, resterebbe un film più che gradevole. Un buon prodotto che dimostra ancora una volta la potenziale competitività del nostro cinema, specialmente se si tiene a mente che tale progetto è stato portato avanti da maestranze quasi totalmente under 30. Ora basterebbe solo un po’ di coraggio in più da parte delle case di produzione.