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La Ballata di Buster Scruggs

03/09/2018 11:00

Valentina Pettinato

Recensione Film,

La Ballata di Buster Scruggs

Un western antologico in sei episodi

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Alla Mostra del Cinema di Venezia un'altra pellicola targata Netflix: parliamo dell’ultimo lavoro di Ethan Coen e Joel Coen che con La Ballata di Buster Scruggs portano al Lido un western antologico in sei episodi, che assume le fattezze di un libro divertente da sfogliare anche senza un vero criterio. La Ballata di Buster Scruggs, in concorso al Festival, è tutto quello che vorreste trovare in un western. Un pistolero un po’ suonato e irresistibile; il rapinatore e il banchiere che si sfidano tra colpi di pistola (riparati da pentole); la toccante storia di un impresario e del suo attore di punta, che dovrà fare i conti col talento di una gallina. Non mancano i cercatori d’oro, le carovane e gli indiani, carrozze con passeggeri surreali.


Il film si compone di piccole storie autoconclusive che, però, viste insieme assumono un senso di pienezza. Come tutti i lavori a episodi, anche in questo film troviamo momenti di altissimo cinismo e comicità da standing ovation e momenti in cui il ritmo si perde rendendo la visione è un po’ meno godibile. Quello che, però, è innegabile è che i Coen continuano a realizzare gioielli di scrittura, in cui dialoghi perfetti, gusto per l’assurdo e paradosso sono usati con sapienza per stupire e divertire lo spettatore. Il grottesco si amalgama perfettamente all’azione e il risultato finale è un’opera di certo particolare - con un cast meraviglioso - e piena di momenti di riflessione.Un bricolage che si compone di tanti piccoli pezzetti differenti, che si fanno portavoce di altri sottogeneri: la dimensione western infatti non è davvero rispettata da tutti gli episodi, la troviamo di più nella caratterizzazione dei personaggi; trova la sua quintessenza solo in alcune delle storie raccontate e questo contribuisce a spiazzare lo spettatore, colpito da momenti di alto lirismo e di cupa tensione che mantengono viva l’attesa verso l’epilogo.


La fotografia (Bruno Delbonnel) impreziosisce e rende memorabile ogni singolo racconto in maniera personale e autentica, valorizzandolo al massimo. I riferimenti a un certo tipo di cinematografia del passato ci sono tutti e sono arricchiti da un eclettismo di elementi che può non sempre funzionare perfettamente ma che di certo sorprende e dà originalità al lavoro. La Ballata di Buster Scruggs conferma la grandissima capacità dei Coen di essere autori di altissimo livello, ai quali perdoniamo anche qualche lungaggine in più.


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