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La Dolce Mano della Rosa Bianca, la recensione del corto di Davide Melini

04/10/2016 12:50

Antonella Sugameli

Corti,

“And now we can tell together life is only thing that matters”

Una voce fuori campo racconta. Prima è un ragazzo, poi una bambina. La loro storia ha inizio in un giorno come tanti, non si conoscono, non si sono mai visti, s’incontreranno, ma nel peggiore dei modi. Lui è seduto ad un tavolo, quando la sua ragazza gli urla contro che lo cerca al telefonino da più di un’ora. Lui si mette in macchina e guida senza meta, cerca un luogo in cui non può essere raggiunto dalla voce di lei “span style="font-style: italic;"l’unica donna capace di farlo diventar matto/span”. Ma un solo istante di distrazione in auto gli è fatale per perdere il controllo del mezzo e accorgersi troppo tardi della piccola in bicicletta nella corsia opposta..
 

pIl cortometraggio di bDavide Melini/b è tecnicamente ineccepibile - nelle musiche, nella fotografia, nella creazione di atmosfere diverse (rock, drama, horror). Il montaggio racconta per immagini più che con le parole la sinossi, rispettando le pause necessarie alla creazione della suspance. Il climax si raggiunge nella scena in cui una rosa bianca viene posata da una bambina dal volto coperto e dalla veste insanguinata, su di un cumulo di pietre, dove appena si intravede una foto logora. La macchina da presa segue lo sguardo dello spettatore. La tragedia nella visione del regista non è fine a se stessa, piuttosto è un messaggio di dolore che si fa mezzo di denuncia, si consuma per una necessità stilistica: comunicare attraverso la morte come sia la vita l’unica cosa che conti davvero. I morti sulle strade sono un milione ogni anno, in tutto il mondo. Questo dato, senza dubbio, è il motivo per cui la divulgazione del cortometraggio è avvenuta in maniera capillare in America, Europa e Africa. Un film-monito, che si speri incuta alle giovani generazioni quel timor reverenziale nei confronti della morte, per insegnare loro il senso della vita: “And now we can tell together life is only thing that matters”./p

 

Il corto è stato proiettato in 3 continenti: Europa (in Spagna e Italia), America (negli Stati Uniti) e Africa (in Sudafrica). Tra questi eventi, quelli che maggiormente spiccano sono ovviamente il "Festival di Cinema di Málaga" e il "South African Horrorfest" (il primo é uno dei festival piú importanti della Spagna e il secondo é in assoluto il piú importante evento horror in Africa). br /br / bIl film ha ricevuto diversi riconoscimenti:/bbr /2011 - 3º Miglior Film nella "1ª Muestra de Cine de Fuengirola" (Spagna)br /2010 - 2º Miglior Film Indipendente dell'Anno (e unico corto nel podio) nel festival organizzato dal sito web "Indie Horror" (Italia)br /2010 - Menzione Speciale nel “Tabloid Witch Awards” (USA)br /2010 - Premio alla Miglior Fotografia nel festival “Cesur en Corto” (Spagna).

 

La data della "prima ufficiale" é avvenuta l'8 aprile 2010 a Málaga, in Spagna.

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