Abbiamo incontrato a Roma, nella cornice del Cinema Adriano a Piazza Cavour, il cast e gli autori di {a href='http://www.silenzioinsala.com/3852/smetto-quando-voglio-masterclass/scheda-film'}Smetto quando voglio - Masterclass{/a}, prodotto da Domenico Procacci, Matteo Rovere e Rai Cinema. La commedia è diretta da Sydney Sibilia e sceneggiata da Francesca Manieri e Luigi Di Capua, che hanno collaborato alla scrittura con il regista. Nel cast, tra gli altri, Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini, Giampaolo Morelli, Luigi Lo Cascio, Greta Scarano e Valeria Solarino. Già in apertura i produttori sottolineano che con questo sequel di {a href='http://www.silenzioinsala.com/2558/smetto-quando-voglio/scheda-film'}Smetto quando voglio{/a} Sibilia ha concepito una vera e propria saga: una trilogia che vede già in cantiere il terzo capitolo, {a href='http://www.silenzioinsala.com/3896/smetto-quando-voglio-ad-honorem/scheda-film'}Smetto quando voglio - Ad honorem{/a}, in lavorazione. Il regista ci tiene ad aggiungere che gli ultimi due capitoli della saga sono stati girati insieme. Effettivamente, si evince sin dalle prime battute quanto materiale sia stato raccolto dal 2014 (data d’esordio della trilogia) sino a oggi. Ci troviamo di fronte a un mix tra la commedia italiana, nella sua accezione più classica, e le trilogie americane in stile Marvel. Un elaborato genere italo-americano che fa ridere e colpisce il pubblico attraverso la forte componente action. Il reiterato uso di veicoli, armi (chimiche e non solo), la presenza di sparatorie e inseguimenti, rimanda al genere poliziottesco degli anni Settanta, molto amato dal regista. Ci sono dei rimandi costanti a Damiano Damiani, anche e soprattutto nella scelta non casuale di alcuni set, inoltre, citazioni ed omaggi a Indiana Jones e alla saga di Ritorno al Futuro, con inseguimenti sui vagoni del treno e viaggi a bordo di motociclette con sidecar. Il lavoro di Sibilia è stato definito un action-comedy, che racconta l’epopea del precario disilluso in grado di ricostruirsi nonostante le avversità : lo Stato ignora certe categorie di intellettuali? E loro fanno di necessità virtù ,sfruttando in maniera estrosa le loro potenzialità . Ecco, quindi, il ritratto del criminale 2.0: colui che non si serve di pistole, bensì di armi chimiche e di intelligenza. Lo studio messo a servizio del lato oscuro. Il crimine viene esercitato in modo sopraffino e differente. Almeno sulla carta, ci troviamo dinnanzi ad un'armata Brancaleone dei tempi moderni costituita da professionisti che si improvvisano delinquenti a causa della loro goffaggine. Il risultato è spassoso e divertente, grazie soprattutto alla professionalità del cast corale: spiccano Edoardo Leo e Pietro Sermonti per la loro dialettica e comicità ; Libero De Rienzo, che dà l’impressione di essere lo stuntman di se stesso, e un team di buoni attori che contribuiscono in maniera opportuna a rendere credibile una vicenda dai mille risvolti.