Tra tutte le commedie ambientate sotto Natale, forse Love Actually é la preferita dei romantici: dalla dichiarazione "muta" al balletto del Premier Hugh Grant, questo film é ormai un cult
Il Natale è probabilmente la festa più attesa e amata dell'anno. O almeno lo è per me, che la preferisco persino al mio compleanno, da sempre, da quando ero bambina. Fosse per me, l’atmosfera natalizia potrebbe durare per tutte le stagioni, con le sue luci, le musiche, la gioia, il tepore che ispira nell'anima.
Ed uno dei film che per me ne ha sempre incarnato lo spirito, è Love actually - L'amore davvero. Al di là del fatto che un cast stellare e meravigliosamente assortito appaia sullo schermo in gran parata, questa commedia è estremamente godibile: tutto funziona, dalla colonna sonora alla sceneggiatura, particolarmente riuscita nonostante il tema zuccheroso.
Love actually è uno di quei film che ti fa venir voglia di accoccolarti sul divano con una morbida coperta e una cioccolata calda, insieme a qualcuno di caro per goderti lo spettacolo. Quando uscì nelle sale lo andai a vedere con il mio fidanzato e mi piacque così tanto che tornai con la mia migliore amica.
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Da allora, ogni anno, Natale o non Natale, ogni volta che lo passano in tv è tutto un organizzare serate per guardarlo insieme tra ragazze. Per il film e, naturalmente, per Hugh Grant: all’epoca eravamo tutte un po' innamorate degli occhioni blu dell’attore inglese. E anche dei film romantici che interpretava.
Le storie che si intrecciano in Love actually non sono distanti da quelle che ci circondano: amicizia, colpi di fulmine, tradimenti, perdoni, solitudini. C'è la moglie non più giovanissima che viene tradita con la segretaria rampante; c'è il cantante in declino che si riscopre gay; c'è chi si innamora della sposa novella del suo migliore amico; chi trova l'amore nei modi più impensati con domestiche straniere o incontri fortuiti negli aereoporti; c'è anche il primo ministro che si innamora della stagista.
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Una trama fitta e riccamente intrecciata: proprio come la mia vita, che a più di 10 anni di distanza da quando vidi il film al cinema per la prima volta, si avvicina sempre più alle situazioni a volte surreali dei protagonisti. La cosa che mi continua a piacere molto di questo film è lo spazio che viene dedicato all'amore tra bambini. Chi l'ha detto che a 10 anni non si provano sentimenti veri e profondi?
Tra le scene memorabili, per citarne alcune: il balletto di Hugh Grant, Primo Ministro, quando crede di non essere visto; la celebre dichiarazione d'amore muta a Keira Knightley con i cartelli (a oggi una delle più belle e originali del cinema).
Qualcuno potrebbe obiettare che si tratta solo di un filmetto romantico, e in parte lo è. Ma io credo che aggiunga spessore al concetto di amore e di romanticismo, proprio per la varietà delle situazioni raccontate. Insomma in una Londra sempre di corsa (ma che potrebbe essere qualunque metropoli di oggi), tra bugie, luci, pacchetti e sentimenti veri, l'amore ci viene presentato nelle sue tante forme. E, anche se il mondo vuole farci credere il contrario, l’amore esiste ed è dappertutto, nella vita della gente normale e in quella dei personaggi pubblici. E questa commedia semplice e brillante ci ricorda quanto sia imprevedibile e magico.