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Studio 666 (2022), la recensione del film horror dei Foo Fighters: un omaggio a Carpenter e Raimi

26/03/2024 16:38

Marco Filipazzi

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Studio 666 (2022), la recensione del film horror dei Foo Fighters: un omaggio a Carpenter e Raimi

Una horror comedy vecchio stampo, che molto deve a La Casa di Sam Raimi.

Rock 'n roll e Satana sono sempre andati a braccetto e questa cosa il cinema non se l’è mai lasciata sfuggire. Nei decenni sono state tantissime le rockstar che hanno prestato il loro volto al cinema, specialmente al genere horror, in piccoli e grandi ruoli: Alice Cooper nei panni del padre di Freddy Krueger in Nightmare 6 – La Fine. le comparsate di Gene Simmons e Ozzy Osbourne in Morte a 33 giri, Henry Rollins protagonista di Feast e Wrong Turn 2; e ancora Nothing left to fear, mediocre film che vede Slash tra i produttori, la partecipazione di Flea in Psycho di Gus Van Sant,  Marilyn Manson in Let me make you a martyr. 

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Questi sono solo alcuni, perché (fidatevi) la lista è ben più lunga. Però mai nessuna band si era cimentata come protagonista assoluta di un intero film horror, cucendosi addosso una storia apposita. Ecco, a supplire a questa mancanza ci hanno pensato i Foo Fighters. 

In realtà Dave Grohl, frontman della band, non è totalmente a digiuno di cinema: ha interpretato nientemeno che Satana in Tenacious D e il destino del rock e diretto il documentario Sound City. Ma  con Studio 666 fa un passo in avanti.

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Non solo interpreta il protagonista del film – ed è evidente che sia lui quello più a proprio agio davanti alla telecamera – ma l'intero progetto nasce proprio da una sua idea, probabilmente dettata dalla noia del lockdown e da alcune suggestioni che la band aveva avuto durante la registrazione del loro decimo album, Medicine at Midnight. 

Sospeso il tour mondiale a causa della pandemia, Grohl si ritrova con un sacco di tempo libero a disposizione e decide di ammazzarlo buttando giù il canovaccio di una horror comedy vecchio stampo, che molto deve a La Casa di Sam Raimi. 

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Per incidere il loro decimo album, i Foo Fighters sono convinti di dover usare una location innovativa con lo scopo di ottenere un sound unico nel suo genere: così, al posto del solito studio di registrazione, affittano un’antica villa a Encino, fuori Los Angeles. 

Decidono di stabilirsi lì finché l’album non sarà ultimato, ma ben presto inizieranno a verificarsi una serie di fatti inquietanti e morti misteriose che metteranno a dura prova la loro resistenza. 

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Ciò che non sanno infatti è che in quella stessa villa, negli anni ’90, un’altra band aveva trovato la morte e che la loro maledizione aleggia ancora tra quelle mura. 

A Studio 666 vanno indubbiamente due meriti. Il primo è quello di non essere un prodotto di fan service: ok, ci sono i Foo Fighters come protagonisti, ma tutto è realizzato con professionalità e impegno; se al posto loro ci fossero stati attori professionisti non sarebbe cambiato molto. Anzi, forse il film ne avrebbe persino giovato. 

Il secondo è che il film…non si prende sul serio nemmeno per un momento! Il lato comedy invita a chiudere un occhio sul fatto che i protagonisti non siano veri attori; anche se a volte si ha la sensazione che almeno una buona metà dei Foo Fighters siano lì un po’ controvoglia, per spirito di amicizia, per fare un favore a Grohl, anche se in realtà vorrebbero essere da tutt’altra parte. 

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E va benissimo così. La parte horror è senza dubbio quella più interessante (e ciò che in fin dei conti ci importa di vedere) grazie alla regia di BJ McDonnell, che già aveva fatto un ottimo lavoro con Hatchet III. Non si lesina sul sangue e gli omicidi sono vari e fantasiosi, tutti squisitamente truculenti, realizzati con rigorosi effetti patici old school. Inutile dire che le citazioni si sprecano. 

A impreziosire il tutto c’è il nome di John Carpenter accreditato come compositore della colonna sonora. E si sente.

 

Insomma, un film che poteva essere un disastro e al contempo avrebbe potuto essere migliore di così, ma che alla fine si assesta su una poca pretenziosità e si lascia guardare più volentieri di molti altri horror moderni. Proprio perché non ha paura di nascondersi dietro false ipocrisie: al contrario su mostra fieramente cazzaro e splatter.


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Genere: commedia, horror, musicale

Paese, anno: USA, 2022

Regia: BJ McDonnell

Sceneggiatura:Jeff Buhler, Rebecca Hughes

Fotografia: Michael Dallatorre, Eric Leach

Montaggio: Byron Wong

Musiche: Roy Mayorga

Interpreti: Dave Grohl, Nate Mendel, Pat Smear, Taylor Hawkins, Rami Jaffee, Chris Shiflett, Whitney Cummings, Jeff Garlin, Leslie Grossman, Jenna Ortega, Marti Matulis

Produzione: Roswell Films, Therapy Studios

Data di uscita: 23 giugno 2022

Distribuzione:Nexo Digital

Durata: 106'

 

 



 

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