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I preferiti del 2020 secondo la Redazione di SilenzioinSala: ecco 5 serie tv e 5 film da Rossella
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Mai come quest’anno abbiamo sentito il bisogno dei film e delle serie tv. Le nostre "libere" uscite sono state, in qualche caso, viaggi affascinanti ed entusiasmanti, attraversando paesi interi (o mondi) restando a casa ma... cambiando divano. E così ognuno di noi ha stilato la sua personalissima classifica.
Abbiamo seguito il Quarto Reich per una caccia ai nazisti con a capo Al Pacino: ci siamo sentiti parte degli Hunters nella New York oscura e vintage di David Weil. La serie è un noir avvincente che ci ha tenuti incollati e un pò schierati, dalla parte del Bene eterno. Divertente e sanguinosa allo stesso tempo, Hunters mette d’accordo e divide ma ci conduce fino alla fine con la voglia di giustizia. A volte giustificata, a volte volutamente efferata.
Proseguiamo con un’altra serie o meglio, miniserie, empatica e arrabbiata: Unorthodox ci fa cambiare direzione e fuggire insieme alla maestosa protagonista, l’ebrea Esty che porta sulle spalle l’emancipazione di un’intera comunità e, per osmosi, la libertà di tutti noi.
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La lista prosegue verso orizzonti decisamente più imponenti che hanno poco dell’intrattenimento ma sono pregni di regalità : The Crown, decisamente meno regina e più donna reale. L’abbiamo apprezzata da subito e ancora di più in quest’ultima parte del 2020 per il suo aspetto vero, umano e impegnato nei drammi personali e familiari. Ci ha fatto percepire il clima royal ma anche quello familiare, con una maestria quasi accademica: siamo entrati e usciti da quei contesti così "alti" come si entra in una qualsiasi casa. Uno spettacolo teatrale del quale non siamo stati solo testimoni.Â
Ci spostiamo su una figura maschile avvincente e tenace: la spia Alex Rider. Una serie dal ritmo incalzante che tiene incollati in un movimento vorticoso che non ha nulla di adolescenziale, a dispetto della figura giovane del protagonista. Una serie inaspettata e dinamica che ci fa venire voglia di salvare il mondo, il nostro, ma anche quello di Alex, insieme a lui.
Alla scenografia ipermoderna dello 007 di Anthony Horowitz passiamo a quelle lucide e originali di La regina degli scacchi. Da un gioco per antonomasia fermo e lento, si avvia una mini serie ritmata e piena di colpi di scena dove la figura femminile psichedelica vince dentro e fuori dal gioco ritrovando e salvando se stessa: è proprio quello sguardo profondo e quel fascino di altri tempi con cui riuscirà a fare il vero "scacco matto", la rivalsa di riprendersi la sua vita e imporsi sul mondo maschile in modo ricercato e raffinato. Grazie Scott Frank.
A queste 5 serie e miniserie tv, possiamo accompagnare 5 lungometraggi per guardarli o (ri)guardarli, in caso ce li fossimo persi. Mank di David Fincher, forse l’ultimo per uscita, è sicuramente il primo da guardare! Questo film ci ricorda come il cinema abbia ancora la capacità di essere grande: passato e futuro si incontrano per confonderci e, allo stesso tempo, per rendere chiara la storia cinematografica che ci ha accompagnato e attraversato.Â
Andando a ritroso in questo 2020 incontriamo Il processo ai Chicago 7, un film vero non solo perché basato su una storia vera: Aaron Sorkin attiva in noi quel senso di insofferenza, di protesta ma anche di ineluttabilità nei confronti degli eventi: protestiamo insieme al cast formidabile contro una guerra reale (quella del Vietnam) e contro una guerra globale e più personale. Il nostro sguardo si sposta dall’America al Made in Italy con Favolacce dei fratelli d’Innocenzo: un film grottesco e inquietante, proprio perché così reale e così umano. Non è un film semplice, ma arriva dritto e gioca con le nostre coscienza ancor prima di rendercene conto.Â
Cambiando registro, Amazon Prime ci regala il nuovo film di Guy Ritchie: The Gentlemen un film psichedelico e strafatto! Un gangster-movie simpatico ed eccentrico, a partire dagli abiti che caratterizzano i personaggi e dagli sguardi da duri. Un cast eccellente.
Per ultimo abbiamo scelto uno dei primi film del 2020: il bambino nazista di Taika Waititi, Jojo Rabbit. Un film sul potere nazista? Un film sul bullismo? Sul trionfo del Bene sulla violenza e sulla dittatura? Il regista di Thor mette in scena questo e tutto il resto, facendoci pensare ai tanti rimandi cinematografici che trattano il tema del nazismo in maniera più sfrontata e volutamente spietata. Qui è tutto misurato e, a tratti, comico e ridicolo, coronato da una recitazione mirabile, quella del bambino/adulto, quasi surreale. Si inizia così l’anno, con buoni propositi e, alla fine, con buoni sentimenti. Â
È dura estrarre a sorte le migliori pellicole del 2020: per questo non l’abbiamo fatto. Abbiamo semplicemente proposto una parte infinitamente piccola di quello che ci ha fatto compagnia e che, per qualche motivo, ci ha portato a parlarne.Â