La prima di tutte fu Mata Hari, realmente esistita, la regina delle spie: bellissima e fatale, alla quale nessun uomo era in grado di resistere, portata sul grande schermo dalla divina Greta Garbo. Il pacchetto della spia perfetta, come da copione, prevede: fascino, letalità e cuore spezzato in uguale misura. Col tempo e coi film, terminate le grandi guerre, per riciclarsi la spia è diventata una killer di professione.Â
Quello che le riesce bene è uccidere la gente, ingannarla, fingersi quella che non è. In tutte le altre cose della vita è una frana. In Nikita di Luc Besson, per esempio, la protagonista era una tossicomane recuperata. Ma la lista sarebbe lunga, sia di uomini sia di donne. Non hanno etica, non sono al servizio di Sua Maestà : semplicemente, è gente prezzolata per uccidere.
Ci piacerebbe metterci a descrivere alcuni dei più riusciti esempi di spie cinematografiche. E invece tocca parlare di Ava, film Neflix del 2020 diretto da Tate Taylor.
Vedere Ava, è esattamente come pregustare un dolce preparato con ingredienti di alta qualità (Jessica Chastain, Colin Farrell, il prezzemolino John Malkovich, persino Geena Davis), secondo una ricetta antica e collaudata, per poi scoprire che il sapore è insipido e mediocre. Cosa non ha funzionato?
Ava (Chastain) ha un passato da alcolista e una famiglia disfunzionale: viene reclutata quando è ridotta uno straccio e rimessa in piedi attraverso il duro allenamento di un ex agente (Malkovich) figura pseudo paterna, che la spedisce ogni giorno ad uccidere e a rischiare la vita.
Insomma, tutto va bene. C'è perfino la sorella che si fidanza col suo ex, che lei ancora ama e che è stata costretta a lasciare solo perchè dipendente (dall'alcool prima e dai bonifici dopo). Ad Ava non mancherebbe nulla per essere la protagonista di un film che, se non destinato a segnare la storia del cinema, può perlomeno lasciare un po' soddisfatto il palato dello spettatore alla ricerca di truculente e immaginifiche evasioni. Invece no, niente.
Ava è un film scontato, piatto e stereotipato, che non avvince, non emoziona e si dimentica in pochi minuti. La sceneggiatura di Matthew Newton – che in origine avrebbe dovuto anche dirigere il film - non ha aiutato, ma neppure la regia di Tate Taylor, che con The Help nel 2010 era rimasto al primo posto tra i film più visti per settimane, per poi dirigere La Ragazza del Treno e infine il mediocre horror Ma nel 2019.
Mettere bravi attori dentro una storia classica e rodata non funziona se non c'è una buona scrittura di base a sostenerla. E anche la regia serve che tenga conto della difficile chimica tra action movie e melodramma che caratterizza da sempre la spy-story, genere che la ballerina olandese Mata Hari, tragica e innamorata, ha così ben sostenuto, senza versare una lacrima, mandando baci ai suoi fucilatori, fino alla fine.
Paese, Anno: USA, 2020
Titolo originale: Ava
Genere: azione, thriller, spionaggio
Regia: Tate Taylor
Sceneggiatura: Matthew Newton
Fotografia: Stephen Goldblatt
Montaggio: Zach Staenberg
Interpreti: Jessica Chastain, Diana Silvers, Colin Farrell, John Malkovich, Geena Davis, Ioan Gruffudd, Common, Joan Chen, Jess Weixler
Produzione: Freckle Films, Voltage Pictures
Distribuzione: Netflix
Colonna sonora: Bear McCreary
Durata: 96'