Stephen Biro è un nome emblematico nell’ambiente del cinema estremo, prima come produttore e poi come autore di American Guinea Pig
Tra la metà degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 dal Giappone si impone nel panorama estremo la saga di Guinea Pig. Film talmente efferati (e ben confezionati dal punto di vista stilistico e visivo) che in patria vengono letteralmente banditi. Addirittura, dopo la release del sesto e brutto capitolo, viene imposto il veto governativo di produrre qualsiasi altro film che si fregi del titolo Guinea Pig.
Nel decennio successivo, la fama di tali prodotti (specialmente dei primi due capitoli, The Devil’s Experiment e Flower of flesh and blood) cresce a dismisura, alimentata da inchieste federali, leggende metropolitane ed errori di valutazione, esplodendo definitivamente con l’arrivo di internet su larga scala.
Con la nascita di siti e blog che riuniscono appassionati da ogni parte del mondo, questi film diventano un vero e proprio oggetto di culto, una sorta di Sacro Graal su cui ogni amante dell’estremo ambisce posare gli occhi. Tra questi cultori vi è anche Stephen Biro, un nome che non significherà nulla per i più, ma che è una figura cardine del mondo dell’estremo moderno.
Chi è Stephen Biro, autore di American Guinea Pig
Stephen Biro è presidente e fondatore di Unearthed Film, ma anche regista, autore, attore, curatore di effetti speciali e produttore di film indipendenti, rigorosamente estremi. È anche autore di diversi libri, più o meno autobiografici (in svariate interviste li definisce come «le sue memorie»): Hellucination racconta la sua ricerca di Dio sotto l’effetto di enormi quantità di allucinogeni; Dialogue with the Devil è la trascrizione del suo incontro con Satana, in cui i due chiacchierano del significato della vita e della manipolazione della razza umana; Satan Reborn, invece, è un vero e proprio romanzo di fiction in cui il Diavolo cede il suo Trono Infernale allo stesso Stephen, incaricandolo di “gestire” l’imminente Apocalisse. Praticamente Una settimana da Dio, ma all’Inferno.
Nei tardi anni ’90 Stephen scopre la saga di Guinea Pig e decide di importarla sul mercato statunitense. Nasce così la sua etichetta, la Unearthed Film, fondata nel 2002 con l’obiettivo di creare un mercato fino a quel momento inesistente negli Usa: quello del collezionismo estremo. A oggi l’etichetta annovera oltre 50 titoli provenienti da tutto il mondo. Roba sobria come il giapponese Ichi the Killer, A Serbian Film, il tedesco Cannibal, lo spagnolo Aftermath, il messicano Atroz e una manciata di titoli con la firma di Lucifer Valentine. Ma non solo.
Con gli anni la Unearthed Film diventa anche una casa di produzione: il primo titolo sfornato è lo straziante documentario (dalla durata fiume di 247 minuti) Philosophy of a Knife, co-prodotto con la Russia (perché il cinema unisce e quello estremo ancor di più) che ricostruisce le atrocità commesse dalla famigerata Unità 731 durante la Seconda Guerra Mondiale: esperimenti su cavie umane alla ricerca di armi biologiche e chimiche sempre più letali.
In breve tempo Stephen Biro diviene un nome emblematico nell’ambiente, un faro luminoso in mezzo all’oscuro mare di disperazione e frattaglie che è il cinema estremo.
Dopo anni trascorsi a produrre e importare film, ma soprattutto a creare attorno a sé una fitta rete di connessioni commerciali e distributive, nel 2014 Biro decide di fare il grande passo cimentandosi dietro la macchina da presa. «Guardandomi attorno vedevo un sacco di cinema fatto male», dichiara in un’intervista. «Era roba che non mi piaceva, ma oggi la ringrazio perché è stata la mia ispirazione. Mi sono detto "Ok, facciamolo bene!"»
E ovviamente per il suo debutto alla regia non può fare altro che omaggiare il film da cui tutto è nato: la saga nipponica di Guinea Pig.
Con un occhio di riguardo soprattutto al secondo capitolo, Stephen Biro scrive, produce, dirige e cura gli effetti speciali ultra-gore di American Guinea Pig - Bouquet of Guts and Gore, iniettando nuova linfa vitale alla saga. Bandito dal suo paese d’origine, il porcellino d’india torna così in vita, inaugurando una nuova saga made in USA.