Nella breve intervista che precede il film, Alaa Eddine Aljem si dichiara dispiaciuto di non poter essere in Italia a presentare al 30° Festival del cinema Africano, d'Asia e America Latina (Fescaaal) il suo Le miracle du saint inconnu: «Ma è meglio di niente», e in fondo ha ragione. Anche perchè si tratta di una commedia farsesca che regge, per quanto possibile, anche la proiezione sul piccolo schermo.

Nel mezzo del deserto marocchino un uomo ferma la macchina ed estrae una borsa dal bagagliaio.
Fa giusto in tempo a seppellirla in cima a una duna che, da tre auto a sirene spiegate, scendono ad arrestarlo quattro poliziotti armati: sembra un poliziesco americano in piena regola, ma il contesto rende naturalmente la gag esilarante.
La storia prosegue nel comico quando Amine, uscito dopo anni di prigione, torna sul posto per recuperare il bottino: sopra quella fossa, scambiata per la tomba di un santo, è stato nel frattempo costruito il “Mausoleo del santo sconosciuto”, piantonato da un guardiano con il suo amato cane. Allo sfortunato ladro non resta che installarsi nell'“Ostello del santo sconosciuto”, costruito nel villaggio per ospitare pellegini e turisti: è lì che passa le giornate, insieme al socio poco sveglio che ha ingaggiato, in attesa del momento buono per realizzare il colpo.
Nel frattempo le disavventure di Amine si incastrano con la vita di alcuni abitanti del villaggio: la coppia di agricoltori in preghiera per la pioggia, il nuovo medico dove le donne vanno a chiacchiere, il guardiano che fa impiantare denti d'oro al suo cane: uno di loro si impossesserà del bottino, mentre il mausoleo troverà finalmente il nome del suo santo.

Girato in un Marocco stilizzato, quasi da fondale teatrale, il film ricorda una recita anche per il ritmo rilassato dei suoi episodi; tanto che qualche personaggio sembra spinto in scena per sviluppare il soggetto (i due agricoltori), o come sipario tra una vicenda e l'altra (il gruppo dal barbiere).
Al netto di una certa debolezza sulla lunga distanza (sarebbe stato un corto efficacissimo), si tratta comunque di un esordio fresco, simpatico, leggero: si ride spesso, ed è la comicità la forza trainante del film.
Le miracle du saint inconnu è una commedia brillante e intelligente, tra i fratelli Coen e i fratelli Farrelly, ma con un immediato riconoscimento nel cinema di Elia Suleiman.
Capace di ironizzare senza filtri su molti caratteri del suo popolo, Alaa Eddine Alje firma una pellicola originale, grazie anche alla ambientazione esotica e all'umorismo arabo: in concorso nella sezione “Finestre sul mondo” del 30° Fescaaal.

Genere: commedia
Titolo originale: Le Miracle du Saint Inconnu
Paese, Anno: Marocco/Francia/Qatar, 2019
Regia: Alaa Eddine Aljem
Sceneggiatura: Alaa Eddine Aljem
Fotografia: Amine Berrada
Montaggio: Lilian Corbeille
Interpreti: Younes Bouab, Salah Bensalah, Bouchaib Essamak, Mohamed Naimane, Anas El Baz, Hassan Ben Bdida, Abdelghani Kitab, Ahmed Yarziz
Musica: Amine Bouhafa
Produzione: Altamar Films, Le Moindre Geste (MA)
Distribuzione:Trigon Film, Condor Distribution
Durata:100'