La pièce Le Père, scritta per il teatro da Florian Zeller, nel 2012 debutta a Parigi e riscuote un grandissimo successo. La stessa opera diventa un adattamento teatrale in lingua inglese realizzata dal premio Oscar Christopher Hampton e una prima versione cinematografica nel 2015 – Florida - di Philippe Le Guay, presentata a Locarno.
Nel 2020 è lo stesso Zeller, papà dell’opera, che decide di realizzare il suo primo film con quello stesso materiale artistico, debuttando con The Father, lungometraggio che ha ottenuto ben 6 candidature ai Premi Oscar 2021 ed è forse uno degli adattamenti dal palco allo schermo più sensazionali realizzati negli ultimi tempi.
La trama del film è molto semplice: Anthony (Anthony Hopkins) ha 80 anni ed è affetto da demenza senile. È un uomo ironico tanto quanto brusco e rifiuta in maniera drastica tutte le infermiere che sua figlia, Anne (Olivia Colman), sceglie per lui. Trovare aiuto è importante anche per Anne, dato che le condizioni di suo padre peggiorano sempre più.
The Father è un dramma familiare, quasi interamente monolocation. Abbiamo le stanze di una casa, che a volte cambia arredamento. Un dipinto sopra il camino, un orologio che non è sempre al suo posto, una cena a base di pollo: questi gli indizi di una giornata un po' strana, in cui niente è come sembra. La narrazione procede in maniera sfuggente, totalmente inaffidabile, acciuffando lo spettatore e imbrigliandolo nella mente di un uomo affetto da demenza senile, in un bellissimo lavoro di rappresentazione della malattia attraverso la messa in scena.
Grazie anche a un superbo lavoro di montaggio, la pellicola ci permette di provare la stessa confusione del protagonista: iniziamo a mettere in discussione tutto insieme a lui, chiedendoci in cosa risieda la verità. Per Anthony la vita è diventata una lotta per riconoscere la realtà e Zeller riesce a rappresentare lo stesso disagio, attraverso luoghi abituali che cambiano, volti familiari che tradiscono, ricordi sbiaditi che offuscano il passato.
Ma se, disorientato su una poltrona, troviamo lo splendido Anthony Hopkins con la testa tra le mani, a fargli una carezza e ad aiutarlo a indossare il maglione dal verso giusto c’è lei, una meravigliosa Oliva Colman, che affronta in maniera straziante la perdita di suo padre mentre lui ancora vive, cercando disperatamente di tenere insieme i pezzi della sua memoria.
Proprio il personaggio di Anne permette allo spettatore di orientarsi all’interno della narrazione. La performance di Colman restituisce l’autentico amore di una figlia. Nel suo sorriso di incoraggiamento e nei suoi occhi velati, quando suo padre non la riconosce, il regista deposita il senso di questa pellicola.
In The Father la complessità del racconto viene gestita dal lavoro di squadra di altissima qualità: lo scenografo Peter Francis ha realizzato varie versioni degli stessi ambienti, ha inserito dettagli diversi, piccoli particolari che disorientano; il montatore Yorgos Lamprinos riavvolge il film e ci restituisce la storia, di volta in volta, con una carica diversa, oleando perfettamente il meccanismo della confusione e agendo direttamente sul tempo filmico, che non è più lineare ma quasi contraddittorio. Toccante e spietato allo stesso tempo, The Father punta dritto al cuore dello spettatore, e potrebbe fare incetta di statuette.
Genere: drammatico
Titolo originale: The Father
Paese, Anno: Francia/Regno Unito, 2020
Regia: Florian Zeller
Soggetto: dalla pièce teatrale di Florian Zeller
Sceneggiatura: Christopher Hampton, Florian Zeller
Fotografia: Ben Smithard
Montaggio: Giōrgos Lamprinos
Interpreti: Anthony Hopkins, Olivia Colman, Mark Gatiss,
Imogen Poots, Rufus Sewell, Olivia Williams
Musiche: Ludovico Einaudi
Produzione: F comme Film, Trademark Films, Cine@
Distribuzione: BiM Distribuzione
Durata: 97'