Presentato alla 78esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti Extra, La ragazza ha volato si svolge  a Trieste, ma questa storia universale potrebbe essere ambientata in una città qualsiasi.
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È la storia di Nadia (Alma Noce), una sedicenne incompresa dai genitori e da chi le sta intorno, che va spesso al bar sotto casa a fare la ricarica o a comprare le cicche.
Una sera viene notata da un signore di mezza età che, parlando con un ragazzo, dice «che figa». È l’inizio della fine, ma anche l'inizio della storia.
Il ragazzo l’avvicina al bar e con una scusa la porta a casa dello zio: qui viene stuprata, proprio da quel ragazzo che all’inizio sembrava una persona gentile. Dopo la violenza, Nadia deve affrontare il dialogo con genitori freddi e distanti e con un mondo che la colpevolizza e la denigra. Ma Nadia decide di tirare fuori il buono di questa storia, realizzando una delle decisioni più difficili e importanti della sua vita.
La ragazza ha volato è sceneggiato da Wilma Labate insieme ai Fratelli d’Innocenzo, dei quali ritroviamo l'accurata analisi della provincia violenta e senza scrupoli. La ragazza ha volato è una storia di corpi. Di corpi che vengono guardati e desiderati dalle persone sbagliate, di corpi abusati (con una sequenza da brividi che sembra durare un’eternità ), di corpi che cambiano e che ri-nascono.
Ma La ragazza ha volato si concentra anche sui gesti e sugli sguardi, che valgono molto più di mille parole, ma che non vengono visti o meglio non vogliono essere visti. Come nel caso della madre di Nadia che, proprio quando la figlia torna a casa dopo aver subito violenza, sfugge il suo sguardo per paura di quello che può contenere. O del padre che non guarda mai in viso la figlia e usa la madre come tramite.
Ma spesso anche la parole possono far male. Come quella della madre, che domanda al padre infuriato: «Che vuoi fare, l'ammazziamo di botte?». E le botte tornano in continuazione nel film: come minaccia o come violenza reale.
Sì perché non è stato solo Brando a fare violenza a Nadia, ma tutta la città : i genitori, gli uomini adulti che abusano quotidianamente di lei nel bar o sull’autobus, la professoressa che la fa sentire in colpa. Nadia decide quindi di reagire a questo mondo imperfetto, partendo da questa esperienza negativa per creare il suo di mondo, una piccola speranza di vita e di cambiamento in una città che non le ha mai dato nulla.
La ragazza ha volato è il gioiellino di questa Venezia78.
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Un film delicato e toccante in cui vediamo la mano di una regista, Wilma Labate, capace di rendere tutte le sensazioni più difficili con silenzi e sguardi. Ciò è potuto accadere anche grazie all’interpretazione di Alma Noce, che rende perfettamente il dolore e il coraggio del suo personaggio. Un film da vedere e da far vedere.
Genere: drammatico
Paese, Anno: Italia, 2021
Regia: Wilma Labate
Soggetto: Damiano e Fabio D’Innocenzo
Sceneggiatura: Damiano e Fabio D’Innocenzo, Wilma Labate
Montaggio:Â Mario Marrone
Interpreti: Alma Noce, Luka Zunic, Rossana Mortara, Massimo Somaglino, Livia Rossi
Musiche:Â Stefano Ratchev e Mattia Carrate
Produzione: Tralab srl con Rai Cinema Durata: 1h 33’