Presentato a Venezia78, La Scuola cattolica è uscito nelle sale italiane il 7 ottobre. Non senza polemiche. Il film parla del massacro del Circeo, ma in realtà dice molto di più della società italiana di allora e anche di quella di oggi.
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L'idea degli autori - il regista Stefano Mordini con Massimo Gaudioso e Luca Infascelli - è raccontare quell'atroce fatto di cronaca nera (anche) a coloro che oggi sono giovani, per provare a farli riflettere sui crimini commessi dai loro coetanei 46 anni prima. Ecco perchè fa scalpore la scelta di vietare il film in Italia ai minori di 18 anni.
La storia è narrata da uno dei compagni di scuola dei fautori del massacro. Ma i fatti del Circeo vengono raccontati solo alla fine del film, mentre è dato ampio respiro alle storie personali.
Alle storie dei protagonisti del massacro, certo. Ma non solo: anche alle vicende dei loro compagni della Scuola cattolica e degli adulti con cui condividevano l'esistenza, genitori e insegnanti.
La Scuola cattolica ci vuole ricordare come, in questo caso di cronaca (in tutti i fatti di cronaca, a dire il vero) i colpevoli non sono solo coloro che si sono macchiati del crimine, ma tutto quello che li circonda. Il contesto, la società in cui crescono, la mentalità e le idee che vengono loro inculcate.
Non è più il fatto di cronaca al centro del film: La Scuola cattolica narra di un istituto e di un quartiere per bene, di famiglie alto-borghesi e dei loro scheletri negli armadi. Dei luoghi e degli ambienti considerati più sicuri: è qui che il Male trova casa, non tra la povertà e nemmeno nel degrado.
Anche questo fece scalpore all'epoca: la possibilità che un ragazzo dal colletto bianco potesse essere fautore di tanta violenza. Solo che nella storia del Circeo i ragazzi di buona famiglia sono ben tre: Gianni Guido, Angelo Izzo, Andrea Ghira. Le vittime, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, erano invece due ragazze dei quartieri popolari: vittime sacrificabili per il loro divertimento.
La Scuola cattolica è una storia di corpi: desiderati, massacrati, violentati. Perché a un certo punto Donatella e Rosaria smettono di esistere come esseri umani e diventano solo corpi, carne che viene ripetutamente aggredita e violentata. E la violenza non è solo quella a opera dei tre carnefici, ma è anche la violenza dei media: i corpi delle vittime sono sbattuti in prima pagina, senza nessuna pietà . Ieri e oggi.
Come il volto di Donatella e il suo corpo nudo e torturato, protagonista di uno scatto a tradimento, mentre spunta fuori dal cofano della macchina, in cui era stata rinchiusa con l'amica che non ce l’ha fatta: Donatella Colasanti, che si è finta morta per sopravvivere ai suoi aguzzini, ha chiesto per anni, prima di morire nel 2005, che questa immagine non fosse più diffusa; per essere lasciata in pace, almeno da sopravvissuta. E invece, soprattutto in questi giorni in cui il film di Mordini è in sala, la fotografia popola di nuovo riviste, web e social. E il suo corpo viene violentato di nuovo.
Ecco perchè La Scuola Cattolica è un film importante. Parla di violenza e di maschilismo tossico, lo stesso identico di cui sono colme le storie di cronaca nera odierna: di donne usate come divertimento da ragazzi di buona famiglia anche la nostra storia recente ne è piena. La storia che si ripete.Â
La violenza non è una bomba esplosa dal nulla nel Circeo. Nasce da quella che, oggi, è definita cultura dello stupro. Ma è anche frutto della violenza che si respira in casa, dove i padri sono aggressivi e le madri sottomesse.Â
Per questo, come sottolinea lo stesso regista Stefano Mordini, La Scuola cattolica è un film che deve essere visto soprattutto dai giovani. Da quella fascia di età a cui la censura esclude al momento la visione in sala. Se la mentalità non cambia, la cultura dello stupro continuerà ad avere la meglio. E di fatti come quelli del Circeo saremo tutti colpevoli.Â
Genere:Â drammatico
Titolo originale:Â La scuola cattolica
Paese anno:Â Italia, 2021
Regia:Â Stefano Mordini
Sceneggiatura: Luca Infascelli, Massimo Gaudioso, Stefano Mordini
Fotografia:Â Gigi Martinucci
Montaggio: Massimo Fiocchi, Michelangelo Garrone
Interpreti: Alessandro Cantalini, Andrea Lintozzi, Angelica Elli, Benedetta Porcaroli, Corrado Invernizzi, Emanuele Maria Di Stefano, Fabrizio Gifuni, Fausto Russo Alesi, Federica Torchetti, Francesco Cavallo, Gianluca Guidi, Giulio Fochetti, Giulio Pranno, Guido Quaglione, Jasmine Trinca, Leonardo Ragazzini, Luca Vergoni, Riccardo Scamarcio, Valentina Cervi, Valeria Golino
Colonna sonora:Â Andrea Guerra
Produzione: Picomedia, Warner Bros.
Distribuzione:Â Warner Bros.
Durata:Â 106'