Carino questo Spiderman 4, discutibile solo la scelta di farlo uscire a così breve distanza da No Way Home… Come dite? Ah, ma non è Spiderman 4? È Uncharted, il nuovo film con Tom Holland? Scherzi a parte: se non fosse che il suo personaggio in Uncharted si chiama Nathan Drake e non Peter Parker, sarebbe difficile distinguerli.

Il problema più grosso di Uncharted è quello di essere un cinecomics senza supereroi. In pratica è il più classico dei canovacci delle storie d’origine supereroistiche («Da grandi poteri…» insomma quella roba lì, ormai la sappiamo a memoria), declinato con una vaga spruzzata da film d’avventura/caccia al tesoro.

Nathan Drake è un barista part-time, con la mano lunga verso i clienti, ed è proprio mentre lavora che conosce Victor Sullivan, che lo convince a collaborare con lui alla ricerca del più grande tesoro non ancora ritrovato: quello raccolto da Magellano durante il suo viaggio per circumnavigare il globo.
Nonostante una buona partenza, la storia è tutt’altro che avventurosa e intrigante; la scrittura va con il pilota automatico, senza mai azzardare un guizzo e preferendo la piattezza assoluta dei personaggi (i siparietti tra Holland e Wahlberg, a tratti, rasentano l’imbarazzante).
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Se Lars Von Treier ha stilato il Dogma 95, allora qui possiamo tranquillamente parlare di Dogma Marvel, nella peggiore delle accezioni possibili.
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Tutta quella mole di difetti che, se all’inizio si poteva essere indulgenti come spettatori e farseli andare bene, per gongolarsi in un quadro generale più ampio, giunti al film numero 28 (oltre a tutti i vari tentativi, più o meno riusciti, d’imitazione) adesso ha veramente stufato.

Rimarrà profondamente deluso soprattutto chi approccia Uncharted come un potenziale nuovo Indiana Jones, con tanto di aeroplanino che si muove sul mappamondo, seguendo gli spostamenti dei protagonisti: peccato, perchè il film con Holland aveva tutte le carte in regola per ambire a questo titolo, specie dal momento che - diciamocelo chiaramente - in Indiana Jones 5 non ci crede più nessuno.
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I personaggi sono pupazzoni di gomma: compiono pressoché qualsiasi tipo di acrobazia senza il minimo sforzo fisico e superano ogni genere di ostacolo uscendone illesi e immacolati. Mentre Tom Holland si lancia attraverso un lampadario fatto di tubi al neon, frantumandone più della metà e uscendone senza nemmeno un graffio, con il vestito da sera ancora inappuntabile, viene da pensare al dottor Jones in fuga dagli adepti di Kalima, con la camicia a brandelli, sanguinante, sudato ed esausto.
Ovviamente poi c’è l’epurazione di qualsiasi cosa possa riguardare la sessualità o la componente sangue/violenza. Ora, nessuno pretende di vedere in un film come Uncharted delle sequenze in stile Saw; ma se a un personaggio viene tagliata la gola e in scena viene versato meno sangue finto di quanto ne usate voi quando vi travestite per Halloween, bè gli spettatori può succedere che si sentano un pochino presi in giro. Chi si ricorda Mola Ram che affonda le mani nel petto di Indy per trappargli il cuore a mani nude? Ecco, appunto.

«Almeno la parte action è divertente?», chiederete. Mah, onestamente assistere in meno di due ore di film a tre scene - tre - di acrobazie aeree, non è divertente ma l’ennesimo segno di fiacchezza e mancanza di idee.
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Non c’è tensione in Uncharted, non c’è senso del pericolo, non c’è nemmeno un briciolo di spettacolarità .
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E la CGI a profusione è anche abbastanza scadente. Per finire, non poteva mancare l’immancabile e telefonatissima scena mid-credits che fa presagire un sequel che, onestamente, speriamo di non vedere mai.

Genere: azione, avventura
Paese, anno: USA, 2022
Regia: Ruben Fleischer
Interpreti: Tom Holland, Mark Wahlberg, Sophia Ali, Antonio Banderas, Tati Gabrielle, Patricia Meeden
Produzione: Atlas Entertainment, Avi Arad Productions, LStar Capital, Naughty Dog, PlayStation Productions, Sony Computer Entertainment America
Distribuzione: Sony Pictures/ Warner Bros. Italia
Data di uscita: 17 febbraio 2022
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