Parte da uno spunto facile facile Inventory dello sloveno Darko Sinko, una «storiella divertente» - a detta del regista stesso - sulla quale costruisce tutto il film: un uomo è seduto nel salotto di casa sua quando qualcuno dalla finestra gli spara. Sembra il prologo di un giallo o di un poliziesco, e si gioca in effetti con gli schemi del genere.
Ma Boris è l’emblema dell’uomo qualunque, con una moglie e un lavoro, un’esistenza ordinaria e una faccia da brav’uomo, che ne fanno il più improbabile dei bersagli.
E così sul quel bersaglio il film punta dall’inizio alla fine, senza mai perderlo ma allargando il campo su affetti e conoscenze di Boris: la moglie Alenka, il figlio Mitja, il suo omonimo, l’amico di una vita, la madre. Chi può aver provato ad ucciderlo, e soprattutto perché? Su tutti loro caleranno i sospetti dell’uomo, che finirà per isolarsi sempre di più: «Devi decidere di chi fidarti» , il consiglio del poliziotto che segue le indagini.
Al suo primo lungometraggio Sinko ingaggia una caccia all’uomo con le sue dosi di suspence ma soprattutto di ironia: «Non dico spararti, ma di certo ti sputerei nella birra» gli confida l’amico.
Inventory si muove sulle orme di quel cinema che gioca sull’esasperazione della normalità per spiazzare; certo la “storiella” non va in profondità e alla lunga ha sviluppi non proprio imprevedibili. Ma è un buon esordio, che si tiene a distanza di sicurezza dalla prosopopea di quel cinema arthouse con il quale condivide certe scelte stilistiche. Ci sono anche una valida colonna sonora, un protagonista che fa il suo, un tocco leggero e ironico che certo non guasta. A bersaglio.
Genere: thriller
Titolo originale: Inventura
Paese, anno: Slovenia, 2021
Regia: Darko Sinko
Sceneggiatura: Darko Sinko
Fotografia: Marko Brdar
Montaggio: Matic Drakulic
Interpreti: Rados Bolcina, Dejan Spasic, Mirel Knez
Musica: Matija Krecic
Durata: 105'