Dopo 3 anni di attesa Stranger Things è tornato. I protagonisti sono cresciuti, e non solo loro: anche i loro personaggi e … il minutaggio delle puntate.
La prima cosa che salta all’occhio, in questa (prima parte della) stagione 4 di Stranger Things, è la lunghezza degli episodi: ormai non è più una serie, ma una stagione di minifilm che superano, a volte, l’ora e mezza di durata. Ok: i Duffer Brothers avevano voglia di dirci tanto, i contenuti e le storie sono tanti e tutti interessanti...ma episodi così lunghi non sono un po’ esagerati?
Ben vengano i film lunghi - anzi, che bello sarebbe vederne sempre di più anche su Netflix -  ma un conto è la scrittura di un lungometraggio, un conto è una serie tv. L’episodio lungo dovrebbe essere l’eccezione, e non la regola: come esempio viene subito in mente il pilot di Twin Peaks, che David Lynch ha pensato e scritto come un vero e proprio film; oppure, un tempo, gli episodi lunghi erano speciali, che venivano sempre divisi in due parti per facilitarne la visione.
Comunque, lunghezza smisurata delle puntate a parte, questa quarta stagione di Stranger Things non delude: certamente non è più una serie da binge watching ma, forse, questo non è neanche un male.
Stranger Things: dove eravamo rimasti
Fin dai primi poster usciti della serie, abbiamo capito che questa prima parte della quarta stagione di Stranger Things è divisa in 4 archi narrativi. Nella season precedente avevamo visto El, Will, Jonathan e Joyce, dopo la presunta scomparsa di Hopper, abbandonare Hawkins alla volta della California. Nonostante Eleven faccia credere a Michael che la sua nuova vita va a gonfie vele, e che si trova molto bene nella nuova scuola, in realtà non è così: al liceo viene bullizzata dai compagni e davanti agli occhi degli insegnanti.
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E proprio il bullismo è una delle tematiche più importanti di questa stagione 4 della serie dei Duffer.
Ma El non è l’unica a sentirsi a pezzi, ritroviamo il gruppo di Hawkins disunito: mentre Michael e Dustin cercano di entrare nel gruppo nerd per eccellenza della scuola - gli Hellfire Club -, Lucas vuole smettere di essere uno sfigato e prova a diventare cool entrando nella squadra di basket, mettendo all’angolo i suoi veri amici; intanto Max, dopo la morte del fratello, non è più la stessa e la vediamo vagare nei corridoi con le sue cuffiette e Kate Bush a tutto volume. E proprio Kate, lo vedremo, finirà per salvarla.
In Stranger Things 4Â Max ci conquista
Max è sicuramente il personaggio più interessante della stagione 4: con la sua storyline, infatti, entra per la prima volta in Stranger Thingsil tema della depressione. In questi nuovi episodi della serie dei Duffer, finalmente, la conosciamo di più, sprofondando nel suo io e nel suo subconscio. Max è sempre stata un personaggio limite, un "pesce fuor d’acqua", in grado di salvarsi grazie al suo cinismo e alla sua ironia. Ma è sempre stata combattuta tra le sue origini - di cui si vergogna - e il carisma, che le ha permesso di diventare parte del gruppo di Hawkins.
Con la morte del fratello, però, Max si perde tra il senso di colpa e la solitudine, accentuata dalla frammentazione del gruppo e dalla lontananza di El. Capiamo tutto questo nell’episodio più bello della stagione, il numero 4: non facciamo spoiler, ma è lì che capiamo cosa sta accadendo all’interno di Max, tra le sue debolezze e le sue forze. È davvero una puntata potente, che alza il livello della stagione di un’asticella.
Nuovi arrivi e nuove amicizie
Ma ad alzare l’asticella sono anche i nuovi personaggi. Eddie è sicuramente quello che, in questa stagione, ha rubato il cuore di molti fan: mancava proprio, nelle serie, uno come lui a completare il quadro degli anni ‘80. Ecco infatti arrivare il metallone capelluto: duro e crudo all’esterno, ma morbidissimo all’interno.
Eddie è il carismatico capo dell’ambito gruppo di cui vogliono fare parte Michael e Dustin, l’Hellfire Club (nome che, tra l’altro, è una citazione degli X-Men): un club di D&D che verrà scambiato dai cittadini come setta satanica e usato da capro espiatorio per gli omicidi che affliggono la ridente cittadina di Hawkins.
In più, in questa stagione, la novità migliore è quella composta non da due nuovi personaggi ma da un nuovo duo: Robin e Nancy. La coppia che, all’inizio, sembrava improponibile qui diventa una combinazione esplosiva. In questa nuova stagione di Stranger Things, la sorellanza e il girl power sono tematiche che si fanno molto sentire.
A proposito di girl power, Joyce sarà decisiva (ancora una volta) nella storyline di Hopper: sarà lei a farci scoprire che è vivo e imprigionato in Russia; sarà lei, insieme a Murray, a partire alla volta dell’Alaska per riportarlo a casa. Ma trovare Hopper non sarà facile.
Citazioni di Stranger Things 4
I rimandi ai film e alla cultura pop degli anni ‘80/90 sono sempre più sottili e pregiati. Dal più scontato Nightmare all’inaspettato Silenzio degli Innocenti, passando da Star Wars, Ghostbusters, La Casa, Carrie, Wargames, Il Signore degli Anelli. Fino ad arrivare a una delle icone di quegli anni, Ozzy Osbourne.
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Stranger Things, con questa quarta stagione, si conferma il prodotto di genere migliore di Netflix.
I protagonisti della serie crescono, diventando adulti davanti ai nostri occhi? Allo stesso modo anche i personaggi, le storie e la trama diventano sempre più maturi e sollevano tematiche profonde e importanti.
E passato di El si fa sempre più chiaro: sarà forse questa luce, l’unica che vediamo nella 4a stagione, a illuminare la seconda parte? Lo scopriremo il 1 luglio, con gli ultimi due giga-episodi finali. Sempre che Vecna ce lo consenta.