Oltre la cerchia dei big presenti a Venezia 79, Les enfants des autres si prepara all’arrivo in sala con un certo vantaggio sulla concorrenza: è tra i film in gara per il Leone d’oro, il che ne certifica una certa autorevolezza, ha un titolo astuto come pochi (e a prova di traduzioni “creative”) e dura meno di due ore (ancor più apprezzato in un Festival di maratoneti).
Rachel è una splendida non più giovane donna, single e senza figli, insegnante in un liceo parigino.
C’è un ex con il quale è rimasta in buoni rapporti, una sorella più giovane che resterà incinta senza volerlo, un giro di amici e corteggiatori: la spunta su tutti Alì, uomo affascinante e padre separato, conosciuto a un corso di chitarra.
All’inizio sono rose e fiori poi arrivano i problemi, soprattutto perché di mezzo ci sono anche i figli (degli altri, appunto) e con la piccola Leila stava nascendo un legame. Mentre Alì ritorna al suo passato Rachel prova a guardare avanti, ma il momento giusto per avere un figlio suo sembra sfumato per sempre.
Finale “sliding doors”sulle note di Jobim , perché quando la vita ci costringe a rinunciare spunta sempre qualcuno a ricordarci: «Hai lasciato il segno».
Non si può dire un brutto film questo I figli degli altri, tranche de vie (amorosa) della maturità che, a ben vedere, non era stata così esplorata come quella giovanile, o anche quella degli anziani. Film romantico con ambizioni d’autore (c’è perfino un cameo di Wiseman), vuoi anche per le sue origini francesi, ma lo stampo è da commedia sentimentale anglofona con l’indispensabile dose di amarezza perché si sa, «l’amore è la ricerca del piacere che diventa poi tristezza».
L’atmosfera è un po' quella di La persona peggiore del mondo o di certi film di Noah Baumbach (Francis-Ha, Storia di un matrimonio) ma anche di quelli scritti da Richard Curtis (Love actually).
Certo c’è il tema della maternità (questa volta quella voluta e non trovata) ma Rebecca Zlotowski lascia fare al resto senza farne un film a tema. Virginie Efira (l’elenco dei suoi film suona come la miglior sinossi di quest’ultimo) fa sua la parte e se si empatizza con il personaggio ci si cade dentro con tutte le scarpe. Tra i tanti film esanimi di quest’anno può distinguersi per vitalità e tenerezza, ma candidarlo nella sezione principale pare davvero troppo.
Genere: commedia, drammatico, romantico
Paese, anno: Francia, 2022
Regia: Rebecca Zlotowski
Interpreti: Virginie Efira, Roschdy Zem, Chiara Mastroianni, Mireille Perrier, Frederick Wiseman, Henri-Noël Tabary
Montaggio: Géraldine Mangenot
Produzione: Les Films Velvet
Distribuzione: Europictures
Durata: 104'
Data di uscita: 22 settembre 2022