Ha passato ormai i 60 ma ha ancora il cuore in Erasmus (ricordate L’appartamento spagnolo?) Cédric Klapisch, eterno ragazzo del cinema francese innamorato di Parigi come tutti e più di tutti (tanto da fare anche un film, non proprio indimenticabile, intitolato appunto Paris). Se volete ancora la Ville Lumière vista e stravista, l’avrete: la Senna, il Sacré-Coeur, la Tour Eiffel, c’è tutto e di più in questo La vita è una danza.
Scoperto il tradimento del fidanzato, Elise, talentuosa ballerina classica, si rompe una caviglia in scena ed è costretta a smettere: è giovane e bella, ma nella danza il tempo corre in fretta e due anni di pausa sono troppi.
Il suo fisioterapista, che in amore se la passa pure peggio, farebbe da chiodo scaccia chiodo ma le loro strade presto si dividono: il ragazzo decide per il classico viaggio in India, Elise si unisce a una coppia di cuochi alla volta della Bretagna.
Nella villa di una ricca signora, amante dell’arte e della buona tavola, con il corpo di ballo di una giovane compagnia arriva anche l’occasione per riprendere le danze e ritrovare l’amore: sarà il ragazzo più spigliato o quello timido già incontrato in città, il fisioterapista che l’ha raggiunta dopo il suo viaggio o il coreografo che la inviterà a unirsi al gruppo?
Parte bene Klapisch muovendosi davanti e dietro le quinte, poi la regia mette il pilota automatico tanto la ricetta è collaudata: 1/3 di romanticismo 1/3 di buonumore 1/3 di coreografia.
Dai tetti di Parigi ai tramonti in Bretagna, tra balli e bicchieri di rosso, La vita è una danza un po' piatta rispetto ai tempi d’oro (Ognuno cerca il suo gatto) ma le facce son tutte belle e l’autore sa il fatto suo.
Una specie di Woody Allen per ragazzi, ma ci sarebbe da scommettere che fra i suoi film della vita ci sia anche Il Tempo delle mele di Pinoteau: ritroverete molti caratteri (dal padre di Vic - anche lei faceva danza classica - alla nonna), l’atmosfera leggera, gli amori, le corse, e persino una sequenza con un montaggio discontinuo che pare un vero e proprio omaggio; ci si mette anche la distribuzione italiana, che si era sbizzarrita su quel La boum e qui infierisce sull’originale En corps.
Due ore di durata - sono sempre lunghi i film di Klapisch - per una commedia scacciapensieri con più ottimismo che entusiasmo e una filosofia un po' spiccia (la vita è una danza, il corpo è una macchina), ma se lui non si stanca di fare cinema promettiamo di non stancarci neanche noi.
Genere: commedia, drammatico
Paese, anno: Francia, 2022
Regia: Cédric Klapisch
Sceneggiatura: Santiago Amigorena, Cédric Klapisch
Fotografia: Alexis Kavyrchine
Montaggio: Anne-Sophie Bion
Musiche: Thomas Bangalter, Hofesh Shechter
Interpreti: Marion Barbeau, Hofesh Shechter, Denis Podalydès, Muriel Robin, Pio Marmaï, François Civil, Souheila Yacoub, Mehdi Baki, Alexia Giordano, Marion Gautier de Charnacé
Produzione: Ce Qui Me Meut, Canal+, Ciné+, France Télévisions
Durata:117 min
Distribuzione: BIM
Data di uscita: 6 ottobre 2022