C’erano in realtà già oltre una decina di pellicole girate prima de Lo sconosciuto del lago, opera premiata a Cannes nel 2013 che impose il nome di Alain Guiraudie all’attenzione di molti cinefili (al di là del circuito di opere a tematica queer). Torna ora al 40 TFF con Viens je t’emmène, Eroe di nessuno secondo il titolo internazionale.
Clermont-Ferrand, anonimo paesino nel cuore della Francia: Médéric sta facendo il suo jogging quotidiano quando avvista sul lato opposto della strada Isidora, una procace prostituta di mezza età
Il giovane si dichiara innamorato e inizia un corteggiamento presto ricambiato, nonostante la stretta sorveglianza del marito di Isidora, che ne è anche il protettore. Gli intrighi amorosi si infittiscono quando un giovane arabo, di nome Selim, riesce a farsi ospitare in casa da Médéric mentre il paese è tenuto sotto scacco da un attentato di matrice islamica: c’è forse lo stesso Selim dietro la minaccia terroristica?
È ancora una volta il sesso a muovere Guiraudie, che usa l’erotismo come una miccia per accendere il film e come combustibile per alimentarlo: non mancano momenti espliciti, girati con naturalezza perchè Guiraudie sa dirigere eccome, e lo si vede fin dalla prima sequenza dell’incontro.
Il suo è cinema con uno sguardo originale e riconoscibile che ben si coniuga con un’ambientazione francese inedita, lontana dai soliti clichè parigini. Dagli scenari di provincia al taglio quasi documentaristico (il monumento nella piazza di Clermont che appare più volte nel corso del film), passando per i possibili risvolti investigativi, ne farebbero trovare un suo quasi omologo italiano in Gigi la legge di Alessandro Comodin.
Perfetto anche il protagonista (Jean-Charles Clichet), con tempi da commedia e una simpatica faccia da tonto. Poi però Guiraudie impone ritmo al racconto passando per un’ironia non più così originale (ricorda un po' Delikatessen): e così se funziona l’erotismo perché è nelle corde del suo autore ma anche del film stesso, regge meno bene il meccanismo delle gag che alla lunga perdono mordente.
Certo non mancano battute che strappano il sorriso (il grido «Omar! Omar!» scambiato per «Allah Akbar!») e dinamiche divertenti (Médéric e Isadora vengono interrotti ogni volta che stanno per fare sesso), ma Viens je t’emmène finisce per girare su se stesso confermando il talento di Alan Guiraudie ma anche una formula cinematografica che ha già espresso il suo massimo.
Genere: commedia
Paese, anno: Francia, 2022
Regia: Alain Guiraudie
Sceneggiatura: Alain Guiraudie
Fotografia: Hélène Louvart
Interpreti: Doria Tillier, Noémie Lvovsky, Nathalie Boyer, Renaud Rutten, Jean-Charles Clichet
Durata: 100'