Buck Yuen (Jackie Chan) è un ragazzo semplice, rappresentante annoiato e sfortunato. Pensa di sprecare la propria vita e non fa nulla per cambiarla. Un giorno però diventa un eroe sventando una rapina in banca. Sembra una vicenza improvvisa ma la verità è un'altra: Buck scopre infatti di essere l'ultimo di una lunga lista di spie! Così decide di partire per la Turchia alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto. Il viaggio però non sarà dei più tranquilli... Con Spia per caso, Teddy Chan ricalca la tipologia di cinema fracassone e spettacolare con poche attrattive se non quelle puramente action. Andando di sottrazione, smussa gli innesti comici a favore di scene d'azione sempre più eccessive e tumultuose, nonostante la sceneggiatura di Ivy Ho presentasse buoni spunti narrativi. Qui si alternano folli acrobazie a momenti comici non voluti, per via della bidimensionalità con la quale sono stati delineati i personaggi. Lo sviluppo purtroppo arranca soprattuto a causa di un montaggio sconclusionato che perde molto spesso di vista la storia principale, creando solo confusione nello spettatore. Il film purtroppo è strutturato nel nuovo stile Jackie Chan: trama superficialotta, azione adrenalinica e poco altro. Abissi contenutistici e un finale frettoloso, al di là dell'appagamento scenografico, finiranno per indisporre anche i fan più accaniti.