Un guerriero di nome Navarre è perdutamente innamorato della bellissima damigella Isabeau, la quale prova lo stesso sentimento per il prode cavaliere. Ma loro due nascondo un terribile segreto, nascosto da un Vescovo che, contrariamente al suo ruolo religioso, ha stretto un patto con il diavolo per impedire che i due protagonisti possano vivere serenamente il loro amore. Di notte Navarre si trasforma in un lupo feroce; Isabeau di giorno in uno splendido falco. Ma non saranno soli in questa struggente avventura, a dare una mano ci sarà infatti un ladruncolo di nome Phillipe Gastone, detto il Topo per la sua bravura nel fuggire facilmente dalle situazione più anguste. Favola datata 1985, porta la firma di Richard Donner, maestro del genere che ha dato volto e slancio eroico (perché Christopher Reeve, eroe, lo era veramente) al Superman fumettistico. In Ladyhawke primeggia il tema dell’amore platonico, dipinto con toni onirici, avventurosi e fiabeschi. L’eterno amore, racchiuso nella frase «sempre insieme ma eternamente divisi» è la sfida affrontata dal trio di protagonisti, capitanati da un Matthew Broderick agli inizi della sua carriera cinematografica. Davvero ottime le performance degli attori; indimenticabile la prima apparizione di Isabeau (una divina Michelle Pfeiffer): quando abbassa il cappuccio per mostrare due splendidi occhi azzurri gela letteralmente il cuore. Rutger Hauer veste curiosamente i panni di un animo puro: interpretazione struggente, perfettamente bilanciata dal personaggio di John Wood dal cuore di pietra. Paesaggi maestosi e inquadrature da sogno (in gran parte girate nel Parco Nazionale degli Abruzzi); musiche poco invasive ma piene di ardore delineano una favola forse troppo buonista, ma pur sempre linfa vitale per inguaribili romanticoni.