“Tutto quello che voglio sei tu” cita il testo della canzone di apertura. E difatti, la volontà è l'emblema portante del film, unito alle Tic tac tanto apprezzate da Paulie Bleeker (Michael Cera), compagno di classe di Juno (Ellen Page). Juno è una ragazzina sedicenne portatrice di simpatia e voglia di vivere. Una volta scoperto di essere incinta del compagno Paulie, decide che è ancora troppo piccola per potersi sobbarcare il ruolo di mamma, così, aiutata dall'amica del cuore, va alla ricerca dei genitori perfetti... La missione, se così possiamo definirla, la porta ad incontrare due genitori all'apparenza meravigliosi: Mark (Jason Bateman) e Vanessa (Jennifer Garner), coppia benestante desiderosa di avere un bimbo in adozione. Jason Reitman (Thank you for smokingi) è un regista che conosce perfettamente i tempi della commedia e sa come applicarli senza far mancare quella risata genuina e liberatoria. Il merito, specifichiamolo, non è solo suo ma della sceneggiatura (Oscar 2008), raffinata e spiccatamente femminile, opera dell'ex spogliarellista e blogger Diablo Cody. La sua scrittura è pungente, schietta e immediata: rielabora la psicologia degli adolescenti senza vittimismo nè utilizzando un romanticismo esasperato - che oltretutto saprebbe di falso - così il messaggio arriva diretto. Riguardo al cast, se Michael Cera (Confessioni di una mente pericolosa, SuXbad) nei panni di Paulie era l'unica scelta ipotizzabile, Ellen Page, dopo Hard Candy, è stata la vera sorpresa. Spavalda, sicura di sé, cinica e autoironica; affronta il carattere del personaggio con talmente tanta incisività che per lo spettatore è subito rivelazione. La gravidanza viene rappresentata attraverso gli stati d'animo di Juno - misti a canzoni pop-vintage fresche come le ambientazioni - e alle esperienze di vita della giovane. In particolare con Mark instaura un bel rapporto, che col tempo sfocia addirittura nell'ambiguità, salvo interrompersi per un cedimento emotivo di lui. Juno, nel suo essere popolare e scurrile, riesuma le problematiche adolescenziali con modernismo e quel pizzico di spensieratezza tipiche della commedia indipendente, definendo una realtà sincera ma anche tanto scapigliata.