Bruce Lee, la leggenda. In Italia arrivò nel 1973 con Dalla Cina con furore, considerato dai fan di tutto il mondo il suo miglior film. La storia delinea una tipologia di racconto molto in voga in quel periodo. Nella Shanghai degli anni trenta si combatte un'aspra lotta tra le diverse scuole di arti marziali della zona: i cinesi hanno poca voce in capitolo e, quando il maestro venerato dai suoi allievi morirà improvvisamente, Chen (Bruce Lee) si sentirà in obbligo di capire cosa veramente si nasconda dietro questo semplice ma tragico avvenimento. Dalla Cina con furore non è stato il primo film orientale ad approdare nel belpaese, ma sarà sicuramente ricordato come il maggior successo internazionale di quel decennio. Reso tale dalla particolare caratterizzazione che Bruce Lee diede al suo personaggio: un eroe cavalleresco che si batteva contro l’egemonia e le discriminazioni etniche – il cartello che vieta l’accesso a cani e cinesi è abbastanza esplicativo. Un eroe buono, non stupido. Le sue espressioni, la bravura mostruosa nelle arti marziali e il magistrale uso dei nunchaku (arma formata da due bastoncini uniti da una catena) lo ha reso immortale e venerato - lo stop shot finale è tra i più imitati, così come molti dei combattimenti presenti nel film. Merito anche di Lo Wei che rinvigorì il genere aggiungendo i combattimenti a mani nude (sino ad allora l’unico precedente illustre ad utilizzarli fu Cinque dita di violenza) e sviluppando temi quali l’onore, la vendetta, l’amore con la giusta enfasi drammaturgica. Dalla Cina con furore non sarà di certo ricordato per la complessità della sceneggiatura o per le discrepanze narrative contenute in essa, bensì per aver sconvolto l'ambiente cinematografico del tempo. Il suo più grande merito è stato quello di esportare le arti marziali nel resto del mondo, fornendo al cinema occidentale nuovi mercati cui insediarsi e fissare le radici. Anche se sono stati scritti diversi saggi sulla vita e le attitudini del maestro e sono state attentamente approfondite le basi sulle quali ha eretto il suo stile di combattimento, in pochi hanno decostruito il mito per arrivare all'uomo. Ci provò Rob Cohen nel 1993 (Dragon - La storia di Bruce Lee) con risultati incoraggianti.