Fantasmi da Marte di John Carpenter ha l'aria di essere un gioco divertente ed auto-celebrativo dell'indiscusso maestro dell'horror: sono innegabili, infatti, le sensazioni di deja-vù legate a ben più illustri predecessori, quali Distretto 13 e 1997: Fuga a New York. Il film convince poco per motivazioni in gran parte imputabili all'interpretazione scialba di buona parte del cast (Jason Statham e Pam Grier in testa). Meritano però encomio i due veri e propri protagonisti: Natasha Henstridge (tenente Melanie Ballard) che riesce a infondere notevole carisma al suo personaggio e caricarsi il peso del film, ma anche Ice Cube (il criminale Desolazione Williams) che, pur non rendendo credibile il personaggio interpretato, ha dalla sua una recitazione così scanzonata e sopra le righe da renderlo quasi convincente. Tono ironico totalmente assente, invece, nella setta di posseduti, che stermina ogni singolo abitante di Marte con una "discreta" dose di violenza, rappresentando quindi la vera minaccia del film. Ed è qui che Carpenter dimostra di essere un veterano del genere. Anche con una semplicissima idea (una nube/anima rossa che si impossessa di corpi viventi) riesce ancora una volta a dare spessore e concretezza a questo intangibile nemico: rendendo il Male un vero e proprio personaggio a sé stante, riesce sempre a giustificarne la presenza. Il mestiere di Carpenter si palesa anche in altri frangenti: nel montaggio, nell'uso di flashbacks che, invece di esplicare allo spettatore la situazione, aumentano ancor di più l'alone di mistero che circonda la vicenda e il destino dei personaggi stessi; e nella stupenda colonna sonora, come al solito composta dallo stesso Carpenter, che accompagna la pellicola. Nonostante qualche stento nel decollare, e sebbene non sia uno dei migliori lavori del maestro dell’horror-fantasy, Fantasmi da Marte risulta un prodotto sostanzialmente godibile.