Sotto chiare direttive della casa di produzione, l'eclettico Joel Schumacher nel 1995 alleggerisce i toni di quella saga che Tim Burton stava trasformando in una violenta - e incommerciabile per gli adolescenti - favola gotica. Il progetto parte con due importanti posti vacanti: Tim Burton - rimasto in veste di produttore - e Michael Keaton. L'addio di entrambi nasce da un malcontento relativo al nuovo approccio, considerato più frivolo. A vestire l'attillato costume da uomo pipistrello e alla fine l'apprezzato Val Kilmer in The Doors.
Ma la sua performance non convince: freddo, scialbo e privo di carattere, il nuovo Batman è un modello che sfila nella notte.
Purtroppo il cambio registico mostra evidenti falle nel tracciare una coerente visione d'insieme.
Â
Nel mondo immaginato da Schumacher non esistono ascensori ma lunghi tunnel nei quali si scivola per mezzo di un involucro di metallo; la Batcaverna così diventa un'attrazione pietosa, capace di trasformare gli eroi in pagliacci - mobilitati all'interno di un gioco nonsense degno dei peggiori fumetti anni 60. La sceneggiatura di Akiva Goldsman non riesce a cacciar via le cattive intuizioni, dando il peggio di sé nei rapporti fittizi tra i personaggi - ridicolizzati da un montaggio castrato e inconsistente. Nel cast figurano nomi importanti, nonostante ai tempi fossero (quasi) dei perfetti sconosciuti: Nicole Kidman è l'affascinante Dott.ssa Chase Meridian; Chris O’Donnel un energico Robin.
E poi ci sono loro, Tommy Lee Jones (affiancato dall’insipida Drew Barrymore) e Jim Carrey. Il peggior villain della storia alleato del più esuberante e divertente comico americano. Il risultato è un legame che non lega, un rapporto che non convince. Alfred e Jim Gordon irrilevanti.
Così come avvenne nel fumetto a cavallo tra i quaranta e i cinquanta, lo stesso è avvenuto su pellicola: dopo un primo, violento momento in cui l'eroe diventa antieroe, ponendo diversi interrogativi su cosa significhi essere un giustiziere mascherato, sopraggiunge l'assurdo. Non ci sono alieni né mostri intergalattici ma l'insensatezza regna sovrana. Batman Forever manca di ambizioni, non ha identità , è frivolo e non stupisce. Il suo peggior difetto è il prendersi troppo sul serio, il che cozza con l'atmosfera finale, decisamente scanzonata e irrazionale. È un ibrido che non riesce a trovare una sua collocazione concettuale - seguire la strada intrapresa da Burton o crearne una nuova, questo è il dilemma - ma si perde in deliri di onnipotenza e relazioni stereotipate. Amarezza e noia non tarderanno ad arrivare riuscendo ad eclissare sul nascere un film sbagliato, la cui unica colpa è quella di essere nato sotto una cattiva stella.
Genere:Â fumetti, avventura
Titolo originale: Batman Forever
Paese, Anno: USA, 1995
Regia:Â Joel Schumacher
Sceneggiatura: Akiva Goldsman, Chris Buchinsky
Fotografia:Â Stephen Goldblatt
Montaggio:Â Mark Stevens, Dennis Virkler
Musica:Â Elliot Goldenthal, Zigmund Gron, Michael Higham, Matthias Gohl, Christopher Brooks, Art Ford, Jolene Cherry
Produzione:Â Lucas Till, Warner Bros. Pictures, DC Entertainment, Paul Norell
Distribuzione:Â Warner Bros.
Durata:Â 117'