Girato nel 1946 la pellicola si contestualizza a cavallo della fine della guerra e nel pieno regime di Resistenza in Italia. Ada (Anna Magnani) è un’attrice di teatro, che insieme al compagno Franco (il tenore Gino Sinimberghi), sono protagonisti dell’opera lirica “Tosca” di Giacomo Puccini. Una sera, mentre Ada è alle prove teatrali, Franco, rimasto in casa, trova nel giardino della sua villa un inglese ferito, nel tentativo di salvarlo mette in serio pericolo la sua vita, quella di Ada e delle persone che vivono con lui, tutte sotto il controllo delle SS tedesche. Il film del regista Carmine Gallone segue una struttura narrativa articolata, ma poco riuscita nel suo insieme. Il gioco meta-teatrale risulta forzato, pedante e lento; impedisce - nella sua inutile prolissità - una fruizione costante della pellicola. Durante la mise en scene di “Tosca”, i protagonisti Floria (Anna Magnani) e Cavaradossi (Gino Sinimberghi) vivono scenicamente un doppio dramma: quello reale e quello finzionale. Sono sia i personaggi principali del film che dell’opera lirica, in entrambi i casi vittime di una farsa che li pone a rischio di vita. Senza nulla togliere alla bravura degli attori e al fascino della Magnani, sempre ineguagliabile, la pellicola è priva di slanci, di colpi di scena, semplicemente piatta. La sceneggiatura di Gherardo Gherardi, Gaspare Cataldo e Carmine Gallone è monotona e pedante - trattandosi per metà film della trasposizione scenica dell’opera di Puccini. Seppur alla fine il pubblico sia ripagato di un buon finale, a poco vale, se per i restanti 85 minuti ha miseramente sonnecchiato. Interessante è il percorso del film, che lo ha condotto al restauro dal 1991 fino al 2008, grazie alla Cineteca Nazionale e Ripley’s Film. La prima fase del restauro inizia nel 1991, quando viene ritrovata a Losanna una copia positiva della pellicola di 35mm incompleta, da cui viene realizzato un controtipo da 35mm di preservazione. Si deve alla Ripley’s Film il ritrovamento recente di un positivo da 16mm, con le scene assenti nella prima copia da 35mm rinvenuta a Losanna. Grazie alla scoperta, si è potuto procedere alla realizzazione di un controtipo di 35mm, aggiungendo digitalmente le scene mancanti - per un totale di 11 minuti - che consentono di vedere il film in versione integrale.