Travolge chiunque L’Onda di Dennis Gansel, seconda opera del regista tedesco sul nazismo, tratta dal romanzo Die Welle di Morton Ruhe e dal film tv The Wave di Johnny Dawkins e Ron Birnbach. La vicenda prende luogo in un normale e tranquillo liceo immerso nel verde. Durante la settimana delle esercitazioni, l’anarchico e anticonformista professor Rainer Wenger (Jürgen Vogel) si ritrova inaspettatamente a dover presentare ai suoi alunni un approfondimento a tema sull’autocrazia. Non facendosi scoraggiare dall’argomento, obiettivamente contro la sua natura, l’intraprendente e smaliziato insegnante deciderà di attuare con i ragazzi un metodo didattico controcorrente, applicando in classe alcune delle regole fondamentali dei regimi totalitari. Quello che inizialmente aveva tutta l’aria di un irriverente e dinamico gioco di ruolo, in poco tempo si trasforma in un movimento pericoloso ed esclusivo, che coinvolge totalmente l’esistenza dei partecipanti, sfuggendo dalle mani dell’incauto professore/dittatore. L’esperimento protagonista de L’Onda ha radici ben precise e trova il suo archetipo nel fallimentare tentativo di Ron Jones, un professore di un liceo californiano che, nel 1967, decise di spiegare il nazionalsocialismo attraverso l’istituzione di un regime dittatoriale, allargatosi in breve tempo a macchia d’olio in tutta la scuola, con conseguenze disastrose. Gansel, traendo spunto e insegnamento da questa esperienza, decide di presentarci una situazione analoga riadattandola ai giorni nostri e ambientandola in Germania, patria del nazismo, ma soprattutto luogo dove il fantasma storico del regime aleggia nella coscienza collettiva. I suoi protagonisti sono un gruppo di giovani di oggi, frustrati, annoiati, ma soprattutto arrabbiati con la società che li rappresenta, che pretende troppo da loro, dividendoli in classi sociali e giudicandoli in maniera spietata. Le debolezze esteriori però si traducono ben presto, grazie al movimento di Rainer, in una forza malsana, dalle inspiegabili sfaccettature collettive, e da un agghiacciante entusiasmo riscontrato in tutti i partecipanti. Un collante che unisce e dà un senso laddove prima non c’era, che rinvigorisce tristemente una generazione vuota, alla ricerca di una guida, ma soprattutto di valori – una pericolosa assenza di simboli laici di de martiniana memoria che attanaglia le società contemporanee. Così dove uno non può, molti trovano il coraggio: la logica del gruppo fa maturare, ma allo stesso tempo divide, e fa perdere ineluttabilmente la concezione della realtà . Il racconto di un’inquietante gioventù bruciata alla disperata ricerca di ideali si unisce simbioticamente al montaggio dinamico e pungente, senza scrupoli, al pari dell’irriverente e metallica colonna sonora, che ci accompagna di fronte al declino di un uomo e all’evoluzione dei suoi terrificanti adepti in uniforme.