Robert B. Weide dirige Simon Pegg, Kirsten Dunst, Megan Fox e numerosi altri volti noti di Hollywood in una commedia che alterna momenti esilaranti ad una critica impietosa – ma scontata - dello showbiz americano, il tutto calato in un confronto continuo fra cultura oltreoceano e cultura britannica. Sidney Young (Simon Pegg) è il giovane direttore di una rivista inglese di cinema, che ha come linea editoriale la piena indipendenza di giudizio e la volontà ferrea di criticare senza remore le maggiori star del jet set. Un giorno l’irriverente giornalista viene inaspettatamente chiamato a lavorare per Clayton Harding (Jeff Bridges), direttore dell’importantissima rivista americana “Sharp”. La chiamata rappresenta per Sidney l’ingresso in quell’olimpo in cui da sempre, pur criticandolo aspramente, ha cercato di insinuarsi. La carriera in America per questo suddito di Sua Maestà britannica si rivelerà tutt’altro che semplice: non abituato ai compromessi e al rapporto reverenziale che i giornalisti di Sharp intrattengono con le star, Sidney farà molta fatica a farsi accettare e ad avvicinarsi a Sophie Maes (Megan Fox), attrice emergente di cui il giornalista inglese si innamora perdutamente. Ad aiutarlo nel lavoro e nella vita sarà la collega Alison Olsen (Kirsten Dunst), una giornalista e aspirante scrittrice che – a fatica, almeno inizialmente – accetta le stravaganze di Sidney e contribuisce alla sua crescita professionale. Gli aspetti di critica maggiormente interessanti sono quelli che riguardano il rapporto fra la redazione del giornale e gli addetti stampa delle star: un rapporto di sudditanza dei primi nei confronti dei secondi, in grado di elevarsi al ruolo di censori degli articoli riguardanti gli attori da loro tutelati. A questa situazione Young tenta inizialmente di opporsi, salvo poi rendersi conto che il circolo vizioso generato da questa connivenza è una condizione imprescindibile del successo per un giornalista che voglia far carriera. Il film si articola in maniera piuttosto prevedibile attraverso una serie di situazioni che variano dalle spassose gag di Pegg ai momenti di maggiore riflessione e introspezione. Questo percorso dal ritmo altalenante porterà il protagonista a capire chi sente veramente di essere, e a fare le proprie scelte in pieno accordo con sé stesso, piuttosto che con i più influenti personaggi dello star system. Complessivamente Star System - Se non ci sei non esisti risulta piacevole senza strafare: alcune delle situazioni comiche sono estremamente divertenti, le riflessioni proposte e la qualità del cast si possono annoverare fra i fattori positivi, mentre la realizzazione tecnica non presenta alcun elemento di particolare rilevanza.