Anne Fontaine dirige Audrey Tautou in un film che celebra la figura di Gabrielle “Coco” Chanel adottandone lo stile: un film elegante e distaccato, che sembra non partecipare alla storia che racconta.
Incontriamo per la prima volta Gabrielle (Tautou) insieme alla sorella Adrienne (Marie Gillain), mentre vengono affidate dal padre ad un orfanotrofio. Le due sorelle crescono insieme e sbarcano il lunario lavorando di giorno come sartine e cantando di notte in un locale notturno.
Proprio in questo contesto fanno gli incontri più importanti per l’evoluzione delle loro vite: Adrienne si innamora, ricambiata, di un barone, mentre Gabrielle instaura una relazione con Balsan (Benoit Poelvoorde), un ricco gentiluomo di campagna, che la accoglie nella propria tenuta.
Con il passare del tempo Coco mette a frutto le sue abilità di sarta combinandole con una concezione rivoluzionaria dell’abbigliamento femminile, iniziando a realizzare i propri abiti e in seguito una serie di cappelli per l’attrice di teatro Emilienne (Emmanuelle Devos), cara amica di Balsan.
Sempre presso la tenuta di Balsan, Coco incontra l’uomo che dà un senso alla sua vita, il businessman inglese Arthur Chapel, detto Boy (Alessandro Nivola). L’uomo si innamora di Chanel e le dimostra di credere nelle sue capacità, arrivando a finanziare l’attività della stilista. Gli anni del vero successo, come il titolo lascia intuire, non sono ancora giunti, ci si limita a farvi un riferimento celebrativo nelle battute conclusive.
Da un punto di vista estetico, Coco avant Chanel è un film molto curato. La fotografia gioca con i canoni dell’epoca cui si riferisce, con l’iconografia e l’immagine del personaggio Chanel: lo stile minimalista e pratico della rivoluzionaria Coco permea le scelte registiche di Anne Fontaine e il risultato è piacevole, soprattutto nella congruenza fra la forma dell’opera e i suoi rimandi alla storia cui fa riferimento. Per quanto riguarda il contenuto invece, il discorso va scisso fra l’interesse che si può nutrire per l’argomento e le emozioni che il racconto suscita.
È proprio l’emozione infatti a trasparire poco dal film: pur raccontando una vita drammatica e romantica come quella vissuta da Chanel prima di diventare una delle icone della moda mondiale, la pellicola scorre lasciando emotivamente indifferenti, seppur concettualmente interessati all’evoluzione dei personaggi.
Tale risultato è evidentemente voluto per restituire il carattere distaccato della protagonista, dato che gli altri personaggi sono molto più partecipi di quanto ci si aspetti, e lei stessa si anima solo quando subentra il gentleman inglese. Ma se su un piano di coerenza semiotica tale scelta è interessante, d’altra parte la narrazione ne risente non poco, diventando più fredda, distante, a tratti noiosa.
Genere: biografico, drammatico
Titolo originale: Coco avant Chanel
Paese, Anno: Francia/Belgio, 2009
Regia: Anne Fontaine
Sceneggiatura: Anne Fontaine, Camille Fontaine
Fotografia: Christophe Beaucarne
Montaggio: Luc Barnier
Interpreti: Audrey Tautou, Benoît Poelvoorde, Alessandro Nivola, Marie Gillain, Emmanuelle Devos
Musiche: Alexandre Desplat
Produzione: Haut et Court
Distribuzione: Warner Bros.
Durata: 106'