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Ex: amici come prima

01/10/2011 11:00

Erika Pomella

Recensione Film,

Ex: amici come prima

Marco (Enrico Brignano) si è appena sposato con Floriana (Teresa Mannino), ma, proprio sul punto di partire per la luna di miele, incontra Consuelo (Liz Solari)

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Marco (Enrico Brignano) si è appena sposato con Floriana (Teresa Mannino), ma, proprio sul punto di partire per la luna di miele, incontra Consuelo (Liz Solari), una vecchia fiamma non ancora estinta. Sandra (Anna Foglietta) è un brillante avvocato divorzista che, lasciata da poco dal suo ragazzo, sembra essere mossa da un divino furore nel condannare gli ex mariti delle sue clienti. Tra queste c’è la signora Marangoni (Veronica Logan), che si sta separando da Max (Alessandro Gassman), sconosciuto per cui Sandra perderà la testa. Fabio (Ricky Memphis) è sull’orlo del baratro da quando la sua ex Ester (Elena Barolo) l’ha lasciato via sms e per colpa di un'insalata. Aspirante suicida, nonostante i consigli dell’amico Paolo (Paolo Ruffini), Fabio mette da parte le proprie sofferenze quando, grazie ad un equivoco, conosce Valentina (Gabriella Pession), più disperata di lui. Infine c'è Antonio (Vincenzo Salemme), un ex farmacista diventato deputato europeo per esaudire i sogni di ricchezza della moglie Nunzia (Tosca D’Aquino). Durante il suo primo viaggio verso Bruxelles, Antonio conosce Olga (Natasha Stefanenko), affascinante premier baltica che lo spingerà a mettere in discussione la sua attuale posizione di politico.


Carlo e Enrico Vanzina, nomi importanti della commedia nostrana, tornano al cinema ereditando uno dei maggiori successi delle passate stagioni, l'Ex di Fausto Brizzi. Pur lasciando inalterata la struttura ad episodi, caratteristica del primo film, i Vanzina creano una pellicola indipendente che, in nessun modo, può essere considerato un sequel. Nuovi personaggi e nuove situazioni rendono Ex – Amici come prima un film a sé stante, che decide di porre al centro del proprio universo diegetico la categoria degli ex, queste persone simili ad arabe fenici che trovano sempre la forza (e la fortuna) di riemergere dalle proprie ceneri. E, in effetti, il film dei Vanzina (così come quello di Brizzi) si focalizza non tanto sul come una persona possa diventare un ex (ex fidanzato, ex farmacista, ex single incallito... ), ma sul momento in cui l’ex decide di rialzarsi e rinascere. Ed è proprio sulla speranza che questo momento possa avvenire e che per tutti possa esserci un “e vissero felici e contenti” che si fonda il nuovo film dei Vanzina. Riuscendo ad inserire all’interno dello script elementi di attualità (la crisi della politica e dell’informazione nel nostro paese, così come l’aumento spasmodico dei casi di divorzio), il film si prensenta più che altro come fiaba, come finestra su un mondo altro dove, nonostante le difficoltà e i problemi, si possa trovare quella felicità sempre agognata ma difficile da raggiungere.


Più volte si è detto che i problemi della commedia di casa nostra sono da ricercarsi nella difficile esportabilità dei prodotti, che troppo spesso sono arroccati su volgarità dialettali e, dunque, complicate da tradurre per paesi esteri. Consapevole di questo deficit, i Vanzina puntano tutto – seppur con qualche lieve ingenuità – sulla capacità comica di ottimi attori, come Gassman, che riescono a passare da ruoli drammatici a ruoli con forti venature comiche senza scivolare del grottesco o nel poco credibile. Infatti, l’aura di scanzonata speranza che accompagna tutto il film, e che insieme fa divertire lo spettatore, non si deve a certe bassezze di script o a battute scritte ad hoc, quanto alla capacità impagabile di giocare sulle sfumature, sull’intonazione e sull’interpretazione di situazioni che passano dal comico al sentimentale in un solo batter di ciglia. È esemplare, a questo proposito, la scena in cui un Brignano consapevole e contrito legge ad un’innamorata Teresa Mannino una lettera d’amore, laddove sulla carta sono vergate parole d’addio. La delicatezza e il romanticismo della scena, poi, subito si trasformano in una scena divertente, in maniera fluida e insieme logica.


Forte di una buona sceneggiatura attenta ai tempi comici e alle caratteristiche degli interpreti, Ex – Amici come prima deve la sua buona riuscita soprattutto ad un cast affiatato, che appare credibile e insieme crea una forte empatia con il pubblico, che si trova a tifare per una coppia, piuttosto che per un’altra. Unico punto debole è, senza dubbio, il personaggio di Paolo Ruffini che viene usato più come macchietta per strappare una risata che per un motivo drammaturgico. Il suo è l’unico personaggio che, a ben guardare, non subisce una vera evoluzione, rimanendo arroccato nella sua posizione di amante delle belle donne e poco altro. Con risate garantite e scene ad alto contenuto emotivo, l'ultimo dei Vanzina, strizzando l’occhio a Love Actually di Richard Curtis, si incasella alla perfezione nel filone comedy che da un anno a questa parte detiene l’egemonia della produzione nostrana, differenziandosi per un approccio più soft e meno volto alla teoria della “risata a tutti i costi”.


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