Quarantena è un horror made in USA del 2008 diretto da John Erick Dowdle, del tutto identico all’originale spagnolo Rec, uscito, quest'ultimo, solo l'anno precedente e divenuta ormai un cult del genere alla pari di Saw – L’enigmista. Il fatto che Quarantena sia un remake shot-for-shot, ovvero una copia esatta dell’originale, solo con cast differente, fa capire bene in quali torbide acque navighi la Hollywood degli ultimi tempi. La mancanza di idee e di originalità sta producendo in questi anni un’infinità di sequel, prequel e reboot che stanno a dir poco intasando le sale cinematografiche (pensiamo ai recenti Star Trek di J.J. Abrams o L’alba del pianeta delle scimmie di Rupert Wyatt). In questo deserto creativo il film di Dowdle rappresenta solo uno dei tanti prodotti di cui non si sentiva la mancanza. La storia racconta la vicenda drammatica della reporter Angèla Vidal (Jennifer Carpenter) che col suo aiutante si reca in una caserma di vigili del fuoco di Los Angeles per intervistarli e riprenderli in azione. In piena notte arriva una chiamata urgente e Angèla segue una squadra di soccorso fino al lugubre palazzo dove un’anziana signora risulta essersi chiusa nel suo appartamento da cui provengono urla inquietanti. Due pompieri riescono a penetrare in casa della donna sfondando la porta con il supporto di due agenti della polizia. La trovano in piedi nella penombra mentre farnetica cose senza senso con un rivolo di bava che le fuoriesce dalla bocca. Quando uno dei due poliziotti le si avvicina viene attaccato da questa in pieno volto riportando delle ferite molto gravi. La situazione precipita quando, cercando di portare l’agente ferito fuori dal condominio, uno dei due pompieri, Jake (Jay Hernandez), si accorge che tutti i condomini sono stati chiusi dentro il palazzo dalla polizia che si trova all’esterno, ed è stato intimato loro di rimanere in isolamento e non provare ad uscire. La tensione aumenta quando uno ad uno gli inquilini dello stabile cominciano a comportarsi in modo violento, tutto sotto lo sguardo attento della telecamera a spalla dell’aiutante cameraman di Angèla Vidal. Giudicare un film come Quarantena risulta assai difficile dato che non si tratta di un’opera originale. Il lavoro di John Erick Dowdle ricorda molto l’operazione svolta dal regista Michael Haneke capace addirittura di girare due volte lo stesso film in modo identico con Funny Games. La differenza è che questo remake di Rec è nato solo ed esclusivamente per far cassa sfruttando un’opera di successo spagnola, dato che in fatto di horror negli ultimi anni gli iberici stanno dettando legge (pensiamo ad un film come The Orphanage, anch’esso del 2007). Per quanto riguarda regia e montaggio nulla da obiettare. Il ritmo scorre bene dall’inizio alla fine, i movimenti della telecamera che si muove nell’oscurità sono capaci di coinvolgere lo spettatore a tal punto da far sentire profondamente la tensione. Che si tratti della copia o dell’originale rimane comunque il fatto che la scelta di raccontare le vicende attraverso l’occhio della telecamera di uno dei protagonisti, come già accaduto in The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair, Cloverfield e Paranormal Activity, si sia rivelata ancora una volta la carta vincente per coinvolgere totalmente lo spettatore e gettarlo, senza filtri finzionali, all'interno della narrazione.